[Apertura: Questi sono i momenti degli spari verso Donald Trump: immagini che hanno fatto il giro del mondo e che possono cambiare la storia di un Paese ormai sull’orlo del baratro delle armi e della convivenza civile. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 15 luglio 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di diritto all’abitare e di comunità rom in Italia. Amnesty International, guidata dai suoi rapporti e campagne per la promozione dei diritti dei rom e grazie anche alle ricerche e all’impegno di altre organizzazioni, in particolare di Associazione 21 luglio, aveva presentato nel 2019 la sua prima denuncia collettiva al Comitato europeo dei diritti sociali. L’organizzazione chiedeva responsabilità e riparazione per le persistenti violazioni nell’accesso agli alloggi per le persone rom in Italia.
Nella sua denuncia Amnesty International aveva evidenziato come le persone rom avessero subito sgomberi forzati, vivessero in alloggi segregati e al di sotto degli standard e avessero accesso diseguale gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, anche a causa di criteri discriminatori per l’assegnazione degli alloggi sociali. Alla presentazione della denuncia, circa 26.000 rom vivevano in insediamenti monoetnici informali, a rischio di sgomberi forzati, senza infrastrutture o servizi di base adeguati. Alla vigilia delle raccomandazioni che il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa farà al governo italiano, in seguito alla decisione che riconosce l’Italia come gravemente e sistematicamente in violazione della Carta sociale europea riguardo ai diritti abitativi delle persone rom. Ascoltiamo Carlo Stasolla della 21 luglio intervenuto nella conferenza stampa dell’11 luglio alla Camera dei deputati.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale