La vecchiaia della tv italiana | Sfaticati Ep. 10


 

Avete appena ascoltato la voce della storico volto della Rai Fulvia Colombo, in un “remake” del primo annuncio Tv datato 3 gennaio 1954. “Remake” perché di quel giorno non esistono filmati originali. Dieci anni più tardi Colombo reciterà il primo annuncio per uno speciale curato dal giornalista Ugo Zatterin.


Iniziamo il nuovo anno parlando di qualcosa di vecchio, almeno in apparenza. La tv italiana e con essa la Rai (che all’inizio ne deteneva il monopolio) ha da poco compiuto 70 anni. Un traguardo di grande importanza per un’età che si è fatta ormai ingombrante. Non è un segreto la necessità di svecchiamento che incombe su un media in declino. Come è evidente l’importanza di fare breccia sui giovani, diretti verso altri lidi mediatici. Come valutare lo stato attuale della tv di casa nostra?
Il primo “sfaticato” della settimana è Mattia Mollura, produttore e direttore della fotografia (25 anni), che ci ha fornito una più ampia riflessione su comunicazione e società italiana.

 

Evolversi per adattarsi al cambiamento, rinnovare per competere con i nuovi media: sono le vie più ricercate per evadere da questa sindrome del pensionato e tornare bambini. Sono lontani, anzi lontanissimi, i tempi di Carosello e del maestro Manzi. Ma anche dei primi anni del duopolio Rai-Mediaset, per venire a tempi più recenti, quando il piccolo schermo non si era ancora fatto piccolissimo. Poi è arrivata la rivoluzione degli smartphone, dei social, delle piattaforme. Ad oggi, come si sviluppa l’interazione tra televisione e mondo del web?
Il secondo “sfaticato” della settimana è Alessio De Paolis, giornalista di 26 anni.

 

 

🎙 Sfaticati – La risposta dei giovani, a cura di Pierluigi Lantieri, è una rubrica settimanale online tutti i mercoledì alle 16.00