La zona non è rossa sui posti di lavoro


 

Zona rossa per Campania e Toscana, a breve anche in Abruzzo. Scuole out, passeggiate poco o niente e alcuni negozi chiusi, altri no.

In giro con il cagnolino o per la spesa. Ciò che non riesce a diventare priorità nel frenetico dibattito mediatico e politico è la sicurezza su alcuni luoghi di lavoro.

Come si garantisce la sicurezza nelle fabbriche? Ci sono attività produttive che non si sono mai fermate: catene di montaggio, logistica, distribuzione alimentare e fast food. Proprio dove si consuma e si ritira cibo nelle note catene multinazionale si può vedere quali sono le condizioni di lavoro: in cucina si affollano in uno spazio stretto decine di giovani lavoratori tra panini, insalate e piatti da lavare.

Poi ci sono i riders sempre a contatto, pronti via e un cliente che apre la porta di casa. E ancora i facchini della logistica, gli operai delle grandi fabbriche o gli addetti alle pulizie. In prima fila, infine, c’è il personale sanitario che ha pagato un prezzo altissimo. Chi lavora non può essere mandato al massacro.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale