Le condanne prima del rinvio a giudizio: e ora parliamo di Bibbiano


 

Il treno è pronto per partire e un titolo balza agli occhi. Non c’erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti nell’ambito delle indagini – per abuso d’ufficio e falso ideologico – sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza.

Lo scrive la Cassazione, proprio nel giorno in cui la procura di Reggio Emilia ha chiuso le indagini sull’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, notificando gli avvisi a 26 indagati, tra i quali lo stesso Carletti, contestando 108 illeciti.

Era solo l’estate scorsa e imperversava “Parlateci di Bibbiano” con una feroce gogna politica, mediatica e social che vedeva protagonisti elementi del primo governo Conte. Ma nessuno voleva parlare di Bibbiano per capire la gravità delle accuse che vedono dei minori come presunte vittime: agli atti ci sarebbero false relazioni per ingannare i giudici e provocare l’allontanamento dei bambini dalle loro famiglie naturali, minori sottoposti a ‘lavaggi del cervello’ e convinti di essere anche vittima di abusi sessuali.

E invece ad oggi, 8 mesi dopo, non si sa nemmeno se i 26 indagati saranno rinviati a giudizio e condannati solo dal tribunale politico-mediatico.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale