L’importanza di chiamarsi Luis Suarez nei decreti Salvini


 

La cittadinanza italiana in meno di 15 giorni. Il calciatore Luis Suarez arriva a Perugia, fa l’esame in mezz’ora e se ne va col passaporto italiano in tasca.

Potere del calcio, potere dei soldi e potere di chi può ottenere in 15 giorni ciò che oggi le persone attendono anche 4 anni.

Già perché con il decreto Salvini i tempi di attesa sono passati da 2 a 4 anni. Ma la rabbia di tanti italiani nati qui e che rischiano fogli di via nonostante abbiano pure figli e famiglia è che Suarez dimostra come sia possibile in due settimane completare dei passaggi burocratici e rilasciare un passaporto, una cittadinanza.

Dimostra come sia efficiente la burocrazia se il committente è una grande impresa come la Juventus. E, infine, dimostra come sia una volontà politica quella di rilasciare la cittadinanza e determinati tempi. Ora si può dare il benvenuto all’attaccante uruguaiano ma migliaia di persone attendono di essere riconosciuti ma hanno un cognome sbagliato: non hanno l’importanza di chiamarsi Luis Suarez.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale