Migranti e sbarchi: lo “stato di emergenza” di un’emergenza che non c’è


 

Questo è il sottofondo delle procedure di sbarco a Catania per 200 migranti salvati dalla Guardia Costiera. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 18 aprile 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di migranti e sbarchi alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza istituito dal governo: ma si può definire davvero emergenza quella degli sbarchi e dell’immigrazione?

La risposta è fornite dal Centro Astalli che ha presentato il Rapporto annuale 2023, una fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2022 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza.  Il 2022 è stato l’anno in cui le sirene della guerra sono tornate inaspettate a farsi sentire forte alle porte dell’Europa.

È stato l’anno in cui gli Stati dell’Unione hanno accolto oltre 4,4 milioni di profughi in fuga dagli orrori dell’Ucraina. È stato l’anno in cui si è continuato a distogliere lo sguardo da quanto accade nel Mediterraneo, dove in assenza di canali di ingresso legali e sicuri continuano a morire migliaia di persone. In Italia non si smette di gridare all’emergenza per 105.129 migranti, di cui 13.386 minori non accompagnati, arrivati via mare nel 2022. Mentre 170mila cittadini ucraini sono giunti in Italia nel corso dell’anno: la maggior parte ospitata da connazionali già residenti nel Paese, e solo un 20% in strutture d’accoglienza pubblica. Ascoltiamo padre Camillo Ripamonti – presidente Centro Astalli – e il cardinale Matteo Maria Zuppi – presidente della Cei.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale