La freccia corre tra i deboli raggi di sole della settimana della Merla. Un anticipo di primavera nei giorni che dovrebbero essere i più freddi dell’anno. Forse il meteo ha voluto festeggiare la frenata della Bestia salviniana in Emilia Romagna.




La memoria è come un treno. Stazione dopo stazione devi far tesoro dei ricordi per la tua destinazione. E proprio su certi treni correva una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Su certe carrozze venivano ammassati esseri umani da rinchiudere nei lager nazisti. Erano ebrei, una stima di circa 5 milioni. Erano sovietici, circa 3 milioni. E poi erano oppositori, soprattutto sindacalisti e comunisti. Ma non finisce qui.




Anche quando tutto sembra regolare improvvisamente spunta un ritardo. Come ieri il treno che si pianta fuori la stazione termini o cambia percorso verso Napoli cumulando 20 minuti di ritardo. Siamo il Paese del “ci scusiamo per il disagio” ma non facciamo nulla per eliminare il disagio. E siamo anche il Paese del fraintendimento.
Come nel caso della scuola di Roma dove da 9 anni campeggia la frase che distingue i plessi “alto-borghesi” da quelli “popolari”: “siamo stati fraintesi”, la risposta. O come nel caso di Amadeus che durante la conferenza stampa per il Festival di Sanremo ha apostrofato solo con “bellissime” e “simpatiche” perché “sa stare un passo indietro al suo uomo”, ha detto che è “stato frainteso”.
Quindi c’è un problema di lingua nel nostro Paese? Avanzano problemi di capacità di espressione e di comprensione del testo? Forse è più probabile che avanzano solo problemi in Italia che ogni giorno fa i conti con una crisi non solo economica ma anche culturale.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale



Il treno è pronto per partire e un titolo balza agli occhi. Non c’erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti nell’ambito delle indagini – per abuso d’ufficio e falso ideologico – sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza.