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Salute negata: aumentano le persone in povertà sanitaria


 

Parliamo di povertà sanitaria in Italia, persona che non hanno soldi sufficienti per curarsi. Nel 2021 ci sono circa 600mila persone povere che non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387  in più rispetto al 2020.

Si è registrato, quindi, un incremento del 38% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.

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Nel mondo 488 giornalisti in carcere: dato più alto da 5 anni


 

Parliamo di informazione e libertà di stampa questa mattina. Sono 488 gli operatori dell’informazione che risultano attualmente reclusi nelle carceri del mondo a causa del loro lavoro. Un numero superiore ad ogni stima mai registrata da quando, cinque anni fa, Reporter senza Frontiere iniziò a raccogliere dati sulle persecuzioni contro i giornalisti.​

“Questo aumento significativo del numero delle detenzioni arbitrarie è provocato in particolare da 3 Paesi i cui governi sono indifferenti al desiderio di democrazia dei loro cittadini”, prosegue il rapporto.

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A due anni da “restate a casa” pronti 100mila sfratti


 

 

Parliamo di casa, quella in cui nel 2020 invitavano a stare durante il lockdown con l’ormai storico slogan “restate a casa”.

Due anni dopo, cioè dal primo gennaio 2022 non ci sarà più alcuna ancora di salvezza per chi vive sotto sfratto e rischiano 100mila famiglie che aspetteranno l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. A dirlo sono i sindacati Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini.

“Siamo preoccupati anche perché c’è stata una ripresa delle richieste di sfratto, dopo il fermo per covid dei tribunali”, spiega Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia. “Nel Pnrr non c’è alcun investimento sull’edilizia pubblica e sociale -aggiunge Chiappelli-. Ci sono circa 100mila domande di alloggi popolari inevase. Occorre un piano nazionale di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Permetterebbe di recuperare circa 500mila alloggi”.

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Il Sud e la classifica del Sole24ore: messaggio per il Pnrr


 

Ogni anno viene resa pubblica dal Sole24ore la classifica sulla Qualità della vita delle città italiane. E ogni anno porta con sé polemiche perché del Sud non c’è traccia se non verso le ultime posizioni. Spesso si tratta di polemiche sterili che si basano sulla non conoscenza dei criteri con cui viene stilata questa classifica.

Come si formula questa classifica tanto contestata? Prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche. Da questa classifica emerge che Mezzogiorno dovrà essere al centro dei fondi del Pnrr per ridurre il divario. Napoli è solo 90ma, Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo.

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Great Resignation: dagli Usa all’Europa la grande fuga dal lavoro


 

Parliamo di lavoro, anzi parliamo di chi abbandona un posto di lavoro. E quando sono davvero tanti i lavoratori e gli impiegati che lasciano un impiego siamo di fronte a un fenomeno.

A raccontarlo è Vita.it  quello che negli Stati Uniti è chiamata “Big Quit” o “Great Resignation”: la grande dimissione. Un’espressione probabilmente coniata da Anthony Klotz, professore di management alla Mays Business School della Texas A&M University. Sempre più persone stanno lasciando il proprio lavoro. Il fenomeno va avanti da mesi. Ad agosto è stato raggiunto il record di 4,3 milioni di lavoratori che si sono licenziati. Soprattutto in alberghi, ristoranti e negozi.

L’Atlantic – scrive vita.it che riprende l’approfondimento del portale Morning future del gruppo Adecco – ha raccontato questo fenomeno in un articolo firmato da Derek Thompson. «Stiamo vivendo un cambiamento fondamentale nel rapporto tra dipendenti e capi, un cambiamento che potrebbe avere profonde implicazioni per il futuro del lavoro».

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Inazione climatica: al via il processo contro lo Stato italiano


 

Neve, freddo e grandine sull’Italia dal Nord imbiancato al Centro-Sud dove le trombe d’aria in mare fanno temere il peggio. Questa è la situazione dell’allerta meteo di questi giorni ma con cui conviviamo e adattiamo anche abitudini e programmi di mobilità. E sulla questione climatica il 14 dicembre a Roma inizia un processo contro un imputato molto influente.

Ci sarà la prima udienza della prima causa contro lo Stato italiano per inazione climatica. La causa è stata avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri da 203 ricorrenti: 17 minori, rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e 24 associazioni.

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Lavoro, così è morta Luana: i numeri della strage silenziosa


 

Parliamo di lavoro e in particolari su due questioni, una importante che fa evolvere le condizioni dei lavoratori e il rapporto tra questi ultimi e le imprese. Un’altra invece drammatica che riguarda le morti bianche.

È stato approvato il protocollo sullo smart working tra le parti sociali e le reazioni di sindacati e associazioni datoriali sono tutte positive.

Sul fronte invece della questione drammatica della sicurezza e delle morti bianche dall’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio.

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Così perdiamo suolo e aria, l’inquinamento uccide più della guerra


 

Parliamo di ambiente, parliamo di terra e di aria. Soprattutto parliamo delle conseguenze sulla nostra salute e l’economia su due fenomeni che devono ricevere un argine prima che sia troppo tardi.

“In Italia, secondo Ispra, ogni minuto perdiamo 100 metri quadrati di suolo, che è una risorsa limitata e non rinnovabile”. Lo ha ricordato Legambiente in occasione del Giornata mondiale del suolo 2021, dover la Fao ha lanciato la campagna ‘Fermare la salinizzazione del suolo, aumentare la produttività del suolo’, “perché il benessere umano è decisamente legato alla qualità degli ecosistemi e la gestione sostenibile del suolo è l’unica via per mantenere un equilibrio idoneo alla sopravvivenza di tutte le specie“.

Dalla terra all’aria l’inquinamento ci parla anche di disuguaglianze tra le diverse zone del mondo. Sul Corriere della sera Alessandro Trocino mette al centro i dati della  London Review Of Books

Il super green pass per piegare quel Paese irrazionale e sciamanico


 

Da oggi siamo al tentativo di uno scatto finale e decisivo per le vaccinazioni e le terze dosi. Scatta il super green pass: alle persone non vaccinate è proibito salire su bus, metropolitane e treni regionali. Niente caffè al bancone del bar, niente stadio, cinema e musei.

Non siamo all’obbligo vaccinale che di fronte alle resistenze di troppi italiani che mettono a rischio salute e risorse pubbliche ma ci si passa vicini. Un obbligo per legge è ed era già mesi necessario di fronte a un Paese in cui è montata un’onda di irrazionalità come racconta il rapporto Censis.

“È un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà”, afferma il Censis. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste.

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