Un appello per i servizi di Salute mentale: mancano risorse e personale


 

Le parole dell’edizione straordinaria del Tg1 del 15 gennaio 1993: nel bel mezzo delle stragi di mafia i carabinieri del Ros arrestano il boss Totò Riina.

Oggi parliamo di salute mentale. È stata inviata una lettera appello da 91 direttori dei Dipartimenti di salute mentale alle più alte cariche dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Da una parte l’aumento del disagio mentale soprattutto tra gli adolescenti, dall’altra la carenza di personale e di risorse per fornire risposte adeguate e quelle prestazioni che dovrebbero essere garantite dai Livelli essenziali di assistenza. È, insomma, un “grido di allarme” quello dei firmatari dell’appello per denunciare una situazione drammatica, che si è aggravata con la pandemia e con le sempre più complesse problematiche sociali ed economiche.

“Siamo di fronte a una situazione di impoverimento delle risorse dei servizi pubblici per la salute mentale, che rientra nell’ambito di un impoverimento più generale della sanità – commenta Massimo Cozza, direttore del Dsm Asl Roma 2”. Ascoltiamo sulla questione il segretario di Psichiatria Democratica Salvatore Di Fede.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale