Una ricerca sul Dte potrebbe aiutare a comprendere e contrastare l’Alzheimeir


 

I cori delle ragazze curde nelle strade dell’ovest dell’Iran: la rivolta delle donne continua.

Oggi parliamo di medicina aerospaziale. Lo scorso 7 ottobre si è concluso il ventiduesimo convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale. Si è parlato di futuro in termini di ricaduta socio-sanitaria come gli aereporti già attivi in Canada o Australia, baluardo della salute perché capaci di analizzare la presenza di un virus. E poi il focus sul Disorientamento topografico evolutivo.

Proprio un gruppo di ricercatori italiani, guidati dall’Università di Sapienza hanno scoperto l’esistenza del DTE. Lo studio è stato condotto su 1.698 persone, di cui 1063 uomini, senza disturbi neurologici, di età compresa tra 18 e 35 anni e con una media di 14,8 anni di istruzione a tempo pieno. È emerso che circa il 3% delle persone è affetto da disorientamento topografico evolutivo: una ricerca questa che potrebbe aiutare a comprendere ed a contrastare malattie come l’Alzheimer.

Maria Pia Tucci ha raccolto le parole del tenente Paola Verde e del presidente di Aimas Enrico Tomao. Ascoltiamo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale