Musica e baratto, si può fare

Nel 2014 può ancora funzionare il baratto?
E il baratto si può applicare alla musica?
Chiedetelo ai The Gentlemen’s Agreement, band partenopea che per realizzare il nuovo disco  “Apocalypse Town” ha avuto la possibilità di rinnovare l’antica arte dello scambio per costruire qualcosa di molto particolare.
Prima hanno  materialmente messo su uno studio di registrazione in Puglia, (il SudEstudio di Campi – Lecce), in cambio di un mese di registrazione.
Poi hanno ottenuto un appartamento in un Lanificio del Cinquecento a Napoli dove poter provare e vivere, in cambio della gestione di un club, il Lanificio25.
Ed è così che hanno dato vita ad un lavoro che va oltre la semplice registrazione di un disco, con uno slancio che supera il crowdfounding, protagonista rivoluzionario dei meccanismi legati alla produzione discografica di questi tempi moderni.
Tempi moderni e apocalittici, come la città raccontata dai Gentlemen’s Agreement, che diventa un esperimento nella forma e nei contenuti: dieci canzoni che compongono la storia dell’operaio senza nome, che schiacciato dalla catena di montaggio e della fabbrica che lo opprime, decide di scappare. Ma sfilandosi dall’ingranaggio, fa crollare il sistema e va alla ricerca dell’armonia della natura.
Non più ritmi frenetici e grigio tutto intorno, ma equilibrio con il mondo e sintonia con la terra; non più autostrade ma campi di fiori.
Un concept che porta l’ascoltatore a confrontarsi con il complesso rapporto tra uomo, natura e modernità; un disco teatrale e totale, dove la musica diventa un impasto omogeneo che mette insieme tutti i suoni, le sensazioni, i luoghi e i rumori di questo viaggio.
Perchè dentro ci sono anche gli strumenti da lavoro, gli oggetti quotidiani e fantasiosi ibridi autocostruiti, che rendono l’opera incredibilmente coerente e assolutamente godibile dall’inizio alla fine.
La produzione è affidata alla Subcava Sonora, etichetta molto attiva sul piano delle alternative al  diritto d’autore, che ha coraggiosamente deciso di rinunciare alla Siae e che diffonde infatti tutte le proprie produzioni in Creative Commons.
Se la modernità ha imposto le sue regole, i  Gentlemen’s Agreement affermano la loro versione dei fatti: che se un altro mondo non è possibile, mettiamoci in gioco per renderlo un pochino migliore di come appare.