Mente viva


tennis-1141702__180Secondo una organizzazione benefica inglese il ping pong contribuisce a mantenere attivo il cervello e a contrastare il declino cognitivo nelle persone con Alzheimer. Il gioco può migliorare la coordinazione, rinforzare la memoria a lungo termine, sostenere le abilità motorie e consolidare l’equilibrio.

 

La onlus Bounce Alzheimer’s Therapy (BAT) ha ideato un particolare programma che prevede la fornitura di tavoli speciali da ping pong, l’equipaggiamento necessario e un piano di addestramento del personale delle case di cura per persone anziane o affette da malattia di Alzheimer. La sua idea è stata raccontata anche dal documentario della Bbc “How to stay young”, ovvero ‘come restare giovani’.
Una conferma viene anche dai risultati di uno studio tutto italiano “Train the brain”, condotto dagli Istituti di neuroscienze e fisiologia clinica del Cnr, dall’Accademia dei Lincei e dall’Università di Pisa. Lo scopo di questo studio era verificare la possibilità di rallentare la progressione della demenza mediante percorso combinato di esercizi fisici (attività fisiche aerobiche) e di training cognitivi (attività intellettuali, musicali e ludiche). I risultati, nel tempo, hanno dimostrato un miglioramento della funzionalità cerebrale e vascolare, tra cui un aumento dell’afflusso sanguigno nel cervello e una miglior risposta cerebrale a compiti impegnativi nei pazienti coinvolti nel percorso dei trattamenti fisici e intellettuali.
Il ping pong è un’attività aerobica, ludica, che richiede concentrazione a abilità oculo-motorie. Inoltre, queste riflessioni offrono lo spunto per discutere un aspetto molto importante: gli effetti benefici di queste attività hanno anche una enorme valenza di prevenzione non solo di cura e forniscono gli elementi per stilare un vademecum, o perlomeno raggiungere una consapevolezza sui buoni comportamenti da tenere per tutto il corso della vita non soltanto nella terza età o quando ci troviamo a fronteggiare una patologia.