Analfabetismo sportivo


È la condizione in cui vivono i nostri bambini,  secondo un recente report del Journal of the american college of sports medicine. Secondo la testata, la sedentarietà dilaga e i giovanissimi hanno perso confidenza e competenza nel fare attività fisica, oggi si scatenano meno di 60 minuti al giorno e hanno meno prontezza di riflessi e resistenza rispetto alle vecchie generazioni.

In cosa si traduce l’analfabetismo fisico di cui soffrono i ragazzi oggi? Mancanza di fiducia, competenza e motivazione per impegnarsi in attività fisiche significative con interesse ed entusiasmo che restano nel corso della vita. Questo approccio negativo farà evitare confronti fisici non essenziali, anche semplici giochi di gruppo in occasione di feste, per evitare il fallimento e l’umiliazione.

“Senza regolari opportunità di apprendimento e pratica in un ambiente progressivamente
impegnativo, i giovani saranno sempre meno disposti a giocare all’aperto con gli amici o far parte di una squadra sportiva locale, ad esempio. Non basta cominciare a farli muovere quei fatidici 60 minuti al giorno, che sono inoltre poco per loro, ed è improbabile che i giovani che sono fisicamente analfabeti acquisiranno le conoscenze, le capacità e la comprensione per partecipare a una varietà di attività sportive e
sportive senza istruzione, orientamento e incoraggiamento da parte di genitori, insegnanti qualificati e comunità”, spiega l’analisi.

Ci vuole un cambio di passo e i primi a farlo dovrebbero essere le famiglie, seguite a ruota dalle scuole e dalla comunità intera. La nuova chiave per risolvere la pandemia di analfabetismo fisico che contagia le nuove generazioni, sta nel guardare l’aspetto sociale e non più medico. E scrollarsi di dosso i luoghi comuni che ci fanno fare scelte sbagliate con i figli. Lo sport che fa bene ai giovani, 5 suggerimenti: far provare ai figli tante specialità sportive, cambiare e ascoltare cosa vogliono provare. Tutti gli sport vanno bene. Favorire la loro creatività nelle attività di qualunque tipo. Solo dopo si può scoprire dove è il loro ‘talento’, dove sono più portati l’attività fisica deve divertirli e fargli fare nuovi amici, da frequentare anche fuori palestra lo sport deve far loro nascere un senso di appartenenza l’attività ha il beneficio di insegnare loro ad intraprendere con prontezza e sicurezza nuovi movimenti e abilità anche intellettive.