Bici per tutti: Fondazione Paideia lancia il bike sharing accessibile


Tutti in sella. A Torino arriva il bike sharing accessibile, con un parco biciclette adatte e adattabili alle diverse tipologie di esigenze e disabilità. Obiettivo dell’iniziativa è quello di garantire a tutti l’opportunità di fare sport e promuovere il benessere.

“Tutti in sella”: è questo il nome scelto da Paideia per lanciare il proprio bike sharing accessibile: la Fondazione, impegnata nel sostegno a oltre 700 nuclei familiari di persone con disabilità, metterà gratuitamente a disposizione di chi lo vorrà, con prenotazione al desk della sede di via Moncalvo 1 a Torino, un parco biciclette adatte e adattabili alle diverse tipologie di esigenze e specificità.

L’obiettivo principale dell’iniziativa, resa possibile attraverso una raccolta fondi, è quella di garantire a tutti l’opportunità di fare sport: “Da sempre – sottolinea il direttore di Paideia Fabrizio Serra – il nostro obiettivo è quello di sostenere e supportare le famiglie con bambini con disabilità secondo il modello Family Centered Care: le attività svolte, riabilitative, sportive e ricreative, hanno come finalità la promozione del benessere; nel caso specifico, grazie alla bicicletta tutti potranno godere di un’esperienza che trasmette benessere e felicità”.

“Tutti in sella” è solo l’ultimo tassello di un percorso iniziato nel 2018: “Siamo partiti – spiega la responsabile delle attività sportive Elena Grosso – con l’apertura della piscina aggiungendo, nel corso del tempo, danza, minibasket, boccia paralimpica e altro ancora perché i vantaggi sono sotto gli occhi di tutti. Questo progetto è un perfetto esempio di tecnologia applicata allo sport: grazie all’aiuto di tecnici consulenti e alla collaborazione delle famiglie che si sono messe a disposizione per i test drive, infatti, abbiamo identificato le bici più adatte, accessibili e comode”.

Anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha voluto provare le nuove bici: “Paideia – ha affermato – è un orgoglio delle città perché è attenta alle fragilità e perché abbina alla cura sanitaria anche la cura della persona e delle relazioni, tema sempre presente sulla mia scrivania. Un’altra delle problematiche che mi sta più a cuore è quella della solitudine: voi, da questo punto di vista, siete un punto di riferimento perché non lasciate mai sole le vostre famiglie e, con questa iniziativa, consentite a tutti di fare sport e di usufruire delle risorse ambientali di Torino”.