Crimini di guerra


Così Medici senza frontiere giudica la strage di Kunduz dove hanno perso la vita dieci operatori sanitari e dodici pazienti, in seguito ad un raid americano. Ascoltiamo Stefano Zannini, direttore del supporto operazioni della ong. “La situazione è molto grave, soprattutto perché l’ospedale di Kunduz era rimasto l’unica struttura ospedaliera che funzionava nella regione. La nostra preoccupazione oggi va alla quantità di persone che sono rimaste ferite nel bombardamento, ai pazienti che in questo momento hanno bisogno di cure mediche immediate, alle famiglie delle vittime di questo bombardamento e a tutti i civili innocenti che nelle prossime settimane e mesi pagheranno i danni che sono stati fatti all’ospedale, non potendo avere accesso a cure mediche di secondo livello.”