Liberi di giocare


rugby-ball-1360382296fzpParte il progetto carceri della Federazione italiana rugby, grazie al quale tre club, direttamente collegati a case circondariali, parteciperanno al campionato italiano di serie C. Altre società diffonderanno il gioco della palla ovale in numerosi penitenziari ed istituti di pena minorili di tutta Italia.

L’impegno nelle carceri ha un ruolo centrale nel programma di responsabilità sociale della Federazione Italiana Rugby. Il progetto è stato presentato a Frosinone, in occasione dell’amichevole pre-stagionale tra i Bisonti – la squadra dell’istituto frusinate, per il quarto anno iscritta alla Serie C laziale – e la selezione dell’Università LUISS di Roma.
“Il progetto tecnico federale di FIR – ha dichiarato Stefano Cantoni, consigliere federale in rappresentanza del presidente federale Alfredo Gavazzi – vuole essere inclusivo ad ogni livello, e la possibilità di utilizzare i valori caratterizzanti del nostro sport come strumento di reinserimento sociale di questi ragazzi è coerente con questo obiettivo. Il rugby è presente grazie all’impegno di numerose Società anche in molti altri istituti in tutto il territorio nazionale, pur senza partecipare a competizioni agonistiche”. Il capitano dei Bisonti Rugby, il numero otto nigeriano Precious, da dieci anni detenuto presso l’istituto ciociaro, ha spiegato come “il rugby rappresenti per noi  una parte fondamentale della vita all’interno del carcere. Gli allenamenti, le responsabilità individuali e collettive, l’obbligo di rispettare le regole del campo sono per noi un momento importante di crescita, come atleti e come individui. Il rugby è diventato fondamentale nella nostra quotidianità”. “Proprio per quelli che sono i nostri valori fondanti – ha concluso Cantoni – riteniamo che il nostro sport sia particolarmente indicato per lasciare un segno profondo in questi ragazzi, aiutandoli nel proprio percorso riabilitativo” .