Nella terra di nessuno


Migranti sfruttati nei campi, tra i caporali anche amici e parenti. Il rapporto della Caritas nel servizio di Giovanna Carnevale. “Lasciare il Paese d’origine per guadagnarsi da vivere contraendo già un debito e legarsi indissolubilmente al lavoro dei campi, sfruttati dai propri connazionali. E’ questa la situazione, in sette casi su dieci, dei lavoratori migranti, provenienti dall’Africa e che forniscono manodopera a basso costo sia al Sud che al Nord Italia. In base a quanto rivelato dal rapporto 2015 del Progetto Presidio della Caritas italiana, tra i caporali che lucrano sul lavoro degli immigrati ci sono anche amici e parenti. I profili sono vari, e vanno da colui che riceve qualche benefit in cambio del trasporto giornaliero al caporale amministratore delegato, che ha un guadagno extra per ogni segmento della filiera del raccolto. Nei casi esaminati dal rapporto, due lavoratori su tre vivono in baraccopoli e, almeno per quanto riguarda i migranti provenienti dalla Tunisia, il guadagno è in media tra i 20 e i 25 euro al giorno.”