Non è un paese per migranti


Secondo Medici senza frontiere la Libia è un paese troppo pericoloso per la vita delle persone. Il servizio di Fabio Piccolino. “Gli scontri che nei giorni scorsi hanno coinvolto gruppi armati rivali a Tripoli hanno compromesso ancora di più la vita di circa 8.000 rifugiati, richiedenti asilo e migranti, intrappolati e detenuti arbitrariamente nei centri di detenzione della città, con accesso limitato all’acqua potabile, alle strutture igienico-sanitarie e all’assistenza medica. La denuncia arriva da Medici Senza Frontiere, che accusa i paesi europei di aver messo in atto politiche che impediscono a persone già molto vulnerabili di lasciare il paese. Persone che, secondo l’organizzazione, “non dovrebbero essere prigioniere semplicemente perché cercano sicurezza o una vita migliore, ma immediatamente rilasciate ed evacuate in un paese sicuro”.