Palermo chiama Italia


Associazioni, comitati e studenti tutti insieme domani nel ricordo delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio dove persero la vita, nel 1992, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il servizio di Anna Ventrella. “Quel senso del dovere, ritrovato nelle lettere dei condannati a morte della resistenza”. Queste le parole  di Rita Borsellino  rivolte ad una platea inedita, ma attenta, degli studenti del  liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, nell’ambito delle manifestazioni per il 23mo anniversario della strage di Capaci e via D’Amelio. «Sono tanti 23 anni – ha proseguito la Borsellino — soprattutto se consideriamo che ancora non c’è verità né giustizia. A volte mi è stato chiesto se ritengo le morti di Giovanni e Paolo necessarie. È una domanda terribile, che nessuna società civile dovrebbe sentirsi rivolgere. Terribile dover sentire la necessità di un fatto come questo per aprire gli occhi e cambiare la realtà”. Un’opera artistica  di Salvatore Guttuso, che rappresenta un corpo mutilato ricoperto da un lenzuolo, resti di automobile, terra, sangue e pezzi di asfalto sparsi per terra, sarà installata a Palermo, per non dimenticare.