Pugno duro


Cinquantotto licenziamenti e due arresti di giornalisti. Sono i primi atti del presidente Erdogan, fresco vincitore delle elezioni in Turchia. Secondo Reporter senza frontiere siamo di fronte ad un attacco violento della libertà di pensiero. Ascoltiamo il presidente italiano dell’associazione, Mimmo Càndito. “La vittoria schiacciante di Erdogan gli dà la possibilità di muoversi con assoluta libertà, praticamente senza controlli e mettere un bavaglio o comunque influenzare o condizionare o reprimere i percorsi della libertà di stampa quale che essa sia, cioè giornali, la televisione, la radio, ma anche gli stessi blog. Teniamo conto che la Turchia è il paese nel quale c’è il più alto numero di giornalisti in galera ed è il paese che negli ultimi mesi ha registrato il licenziamento di mille giornalisti, proprio per pressioni del potere politico.”