Dopo la bocciatura referendaria e le dimissioni di Renzi che fine fanno la Riforma del Terzo Settore, il no sulla povertà e il fondo per l’autosufficienza? Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Vince il No e il Presidente del Consiglio annuncia le sue dimissioni. Si prospetta uno scenario di incertezza per il Paese e per le tanto attese misure a favore del mondo del sociale. Dal piano nazionale di contrasto della povertà, alla Riforma del terzo settore, al Fondo per la non autosufficienza. In attesa di un nuovo governo, e con la speranza che questo riprenda in mano i provvedimenti attuati, non è facile saper cosa accadrà. Il governo attuale garantirà comunque l’approvazione della legge di bilancio che prevede l’aumento di 50 milioni di euro, per il 2017, del Fondo per la non autosufficienza. Per la riforma del terzo settore si è ancora in attesa della maggior parte dei decreti attuativi. Se per quello sul servizio civile non dovrebbero esserci problemi, instabile il futuro di tutti gli altri. Quanto alla povertà, la versione della legge di bilancio sinora approvata prevede uno stanziamento del Fondo pari a circa 1,2 miliardi nel 2017 e 1,7 miliardi nel 2018 che però rappresentano solo un piccolo passo in avanti rispetto alle aspettative.