Positivo il commento della Confederazione italiana agricoltori all’accordo per l’avvio di mille ragazzi per il servizio civile nell’agricoltura sociale: “Un vantaggio per tutto il sistema”. E la Caritas precisa: “Garantire che ci sia una reale partnership sul territorio”.
Anche per questo, il Vicepresidente della CIA Alessandro Mastrocinque rilancia: “Sarebbe importante se questa sperimentazione continuasse in futuro, che non sia insomma un’esperienza spot di un anno”, perché “potrebbe essere una strada concreta per realizzare appieno la nuova legge sull’Agricoltura sociale, garantire tramite il suo rafforzamento la tutela dei diritti di molti soggetti svantaggiati, e permettere a sempre più giovani di conoscere il mondo dell’agricoltura, con tutti i suoi vantaggi formativi e professionali”.
Un commento favorevole, ma con alcuni distinguo, arriva anche da Diego Cipriani, Capo ufficio servizio civile di Caritas Italiana.“Ben venga un accordo di questo tipo se serve ad incrementare il numero di giovani non solo in ambito sociale, ma anche in un settore come quello agricolo/ambientale che da sempre è la ‘cenerentola’ del servizio civile”, dice Cipriani, che ricorda come l’uscita negli anni scorsi dal sistema di enti come WWF ed Italia Nostra abbia ridotto ulteriormente l’offerta di progetti in questi ambiti. Nel 2014, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, appena il 3% di tutti i volontari in servizio civile, ossia poco più di 400 giovani, erano attivi in progetti nel Settore dell’Ambiente.