Rowing for cure


Ha preso il via a Formia il progetto realizzato dall’Associazione Sportiva “Nautilus – Scuola di mare”, rivolto al mondo delle donne. L’iniziativa prevede, infatti, la creazione di un polo sportivo di prevenzione oncologica che utilizzerà le discipline remiere come strumento coinvolgente, stimolante ed efficace per la prevenzione dei tumori al seno e per le cure pre e post operatorie.

Il progetto è realizzato con il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Il reclutamento delle pazienti, iniziato nel mese di ottobre 2020, ha permesso la creazione di un gruppo di dodici donne divise in 3 team da 4, che sono diventate parte attiva del progetto. Le attività prevedono l’intersecazione di notevoli ed articolate risorse: Il supporto medico-oncologico, il supporto tecnico-sportivo, il supporto psicologico, il supporto nutrizionale ed il supporto logistico. Il Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli ha dato la propria disponibilità ad ospitare le prime fasi operative.

Successivamente, le beneficiarie dell’iniziativa parteciperanno alle attività in mare nella splendida “Costa d’ Ulisse”, compresa nel litorale laziale che va da Scauri a Sperlonga (LT). Inoltre saranno ospiti del Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” a Formia, che offrirà le proprie strutture all’avanguardia al fine di elevare lo standard tecnico-scientifico dell’iniziativa.

Ampio spazio sarà dedicato all’insegnamento del gesto tecnico, fondamentale per la corretta attuazione dei protocolli. Un movimento morbido e correttamente applicato renderà, infatti, ancora più efficace l’azione di vascolarizzazione e di ritonificazione muscolare. Elemento
di punta, al fine dell’ottimizzazione dei tempi e dei modi, è rappresentato dal coinvolgimento emozionale e dello spirito di corpo che una disciplina come il canottaggio può offrire.

Lo sport del remo in equipaggio è unanimemente riconosciuto come “lavoro di squadra” per
eccellenza, dove il movimento sincrono viene applicato all’unisono, equalizzando i respiri, i battiti e le emozioni. Condividere con le compagne di equipaggio attimi di vita in mare, alla luce delle eguali esperienze vissute di malattia e di rinascita, fortifica ed unisce in maniera indelebile.