Sempre più anziani, sempre più soli


Presentato il nuovo Rapporto sulla povertà a Roma, promosso dalla Caritas diocesana. Preoccupa il calo delle nascite e l’assottigliamento dei redditi delle famiglie. Il servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)

Una nuova tipologia di poveri cresce a Roma. Sono gli “equilibristi della povertà”, persone che vivono in situazione di grande vulnerabilità, con un reddito appena sufficiente a pagare un affitto o un mutuo, ma che difficilmente riescono a pagarsi da mangiare o a pagare le utenze. È quanto emerge dal rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista. Anno 2019”, della Caritas diocesana della Capitale. A vivere in questa condizione di disagio, precarietà e pudore sono in primo luogo gli anziani, che risultano sempre più dipendenti. Con loro anche i giovani, figli dei più poveri, che ereditano anche l’esclusione sociale. Dai dati pubblicati nel rapporto preoccupa “l’assottigliamento della fascia media”, come si verifica anche nel resto d’Italia. “Circa il 40% della popolazione romana ha un reddito fino a 15 mila euro, un altro 40% tra 15 e 35 mila. Solo il 17,5% presenta redditi tra i 35 e 100 mila euro”. In un anno la Caritas di Roma ha dato ascolto a oltre 21mila persone in stato di bisogno, con 4.000 volontari e il coinvolgimento di oltre 6.000 ragazzi.