Senza paura


ostello_locride_sigilliDopo l’attentato all’ostello Locride, il gruppo Goel non si piega alle intimidazioni grazie all’appoggio del Terzo settore. Il servizio di Giordano Sottosanti.

 

Ennesimo atto intimidatorio da parte della criminalità organizzata nei confronti del gruppo cooperativo Goel, nato nel 2003 per volontà dell’allora vescovo di Locri monsignor Bregantini. Nei giorni scorsi l’ostello Locride, confiscato alla ‘ngrangheta nel 2005 e aggiudicato appena 10 giorni fa proprio al gruppo cooperativo, è stato oggetto di furti e danneggiamenti tali da causare danni per circa 20mila euro. Tra le altre cose, sono state sottratte tre caldaie e un pressurizzatore. Si tratta del terzo attentato subito da Goel dal 2016, che si è già visto abbattere 13 ulivi a Stilo (in provincia di Reggio Calabria) e 50 quintali di cipolle rosse di tropea a Briatico (Vibo Valentia). Evidente la matrice intimidatoria del gesto, ma il presidente Vincenzo Linarello non si arrende e si dichiara convinto di poter aprire entro l’estate un luogo dal forte valore simbolico, perché “la ‘ndrangheta – ha spiegato – fa alla Locride ciò che gli autori di questo atto criminale hanno fatto a questo ostello: distrugge e ostacola ogni possibilità di lavoro per la gente e di sviluppo per il territorio”.