Showdown in Italia


La disciplina sportiva che unisce ping pong e biliardino, rivolta ai non vedenti, vedrà svolgersi nel nostro Paese la prossima edizione dei campionati europei, che si terranno in estate. Gli incontri si disputano tra due giocatori, con racchette e una palla sonora.

 

Ad organizzare la manifestazione sarà la Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi (Fispic). Una bella soddisfazione per il consiglio federale: “Siamo felicissimi per questa decisione ha detto il presidente della Fispic Sandro Di Girolamo – si tratta di una scelta che premia l’intero movimento e i grandi risultati ottenuti in campo nazionale e internazionale”. Marco Ferrigno, infatti, è stato medaglia d’argento ai Mondiali Ibsa 2015, mentre in campo femminile le azzurre hanno portato a casa un quarto posto. Da qui all’estate, intanto, tutta una serie di appuntamenti da non perdere: a fine maggio i campionati individuali a Tirrenia (in provincia di Pisa) e a giugno il campionato italiano a squadre.
Chiara Di Liddo, classe 1987, pugliese doc, per tre anni consecutivi prima classificata nel ranking nazionale, si allena due ore al giorno per tre volte a settimana in vista di queste importanti date. Centralinista nel carcere “Turi” di Bari, ha scoperto lo showdown per caso. “Ho iniziato a giocare nel 2011 – racconta -: l’Asd Uic Bari (l’Associazione sportiva dell’Unione italiana ciechi locale, ndr) aveva comprato il tavolo già da un po’ di tempo, ma nessuno lo usava. Era come se fosse stato accantonato. Così l’ho provato, ho iniziato a leggere il regolamento e poi pian piano ho cominciato a partecipare alle prime competizioni. Da quel momento mi sono appassionata a questa disciplina e, dato che sono una persona parecchio determinata e non mi piace perdere, non ho più smesso”. Uno sport che regala molte soddisfazioni ma paga poco: tante coppe, medaglie e targhe ma, a parte gli Europei e i Mondiali, gli atleti devono sborsare di tasca loro la partecipazione ai vari tornei nazionali e internazionali.
“Nel nostro Paese lo showdown ha preso piede negli anni Novanta e conta circa 100 giocatori, tra amatoriali e professionisti, con società che vanno da Bolzano a Palermo”, commenta Di Girolamo. Il suo punto di forza è che “può essere praticato a tutte le età. Ed essendo uno sport più statico di altri, che non richiede grandi doti atletiche, anche gli over 40 possono ottenere ottimi risultati”. Per incentivare gli sport per ipovedenti e ciechi tra i giovani, ragazzi di età compresa tra i 13-14 anni (in base all’età minima stabilita dai singoli regolamenti tecnici) e i 22 anni che “spesso non hanno voglia di cimentarsi in queste attività un po’ per pigrizia e un po’ perché non le conoscono”, la Federazione ha messo a punto due progetti: uno per l’avviamento alla pratica delle discipline Fispic (calcio a cinque, goalball, judo, showdown, scacchi e torball), l’altro rivolto ai club che impiegheranno nelle manifestazioni federali i migliori giocatori under 22.