Silenzio si gioca


Da domani in scena a Samsun, in Turchia, le Olimpiadi silenziose, rivolte ad atleti sordi. Le ragazze della nazionale italiana volley puntano ad una medaglia. La manifestazione è soprattutto l’occasione per dare visibilità e rilanciare il movimento sportivo dei non udenti.

Non urlano “mia”, ma allargano le braccia in segno di “via tutti, la prendo io”. “Arbitro, non l’ho toccata”, invece, non è affatto diversa come espressione rispetto alla faccia d’angelo che viene ad ogni giocatore normodotato che professa la propria innocenza per guadagnare il punto su un attacco fuori di un avversario, negando di averla toccata a muro. Usano la loro tecnica, la loro fisicità, due caratteristiche che spesso potrebbero farle ambire a categorie più alte rispetto a quelle nelle quali, invece, realmente giocano.