Solidarietà, 130 calciatrici afgane messe in salvo da Kim Kardashian


Solidarietà femminile. Kim Kardashian, famosa attrice e modella statunitense, ha messo a disposizione un aereo per portare al sicuro la squadra di calcio femminile afghana messa sotto scacco dal regime talebano, procurando loro un jet privato con destinazione Inghilterra. Il timore, dice, è che l’Afghanistan diventi una notizia di ieri.

“È un tale privilegio far parte di questa missione salvavita”, ha scritto Kim sul suo profilo twitter postando il toccante video delle ragazze afghane che festeggiano la loro libertà una volta atterrate all’aeroporto di Leeds, “tutte le ragazze hanno il diritto di essere ciò che vogliono essere. Sono coraggiose ed è tragico che abbiano dovuto lasciare il loro Paese perché desiderano praticare uno sport che amano”. In Afghanistan le donne sono private del diritto di studiare, di truccarsi, di praticare sport e la storia di Mahjabin Hakimi, la giovane pallavolista della nazionale afghana decapitata per aver giocato senza indossare lo hijab è solo la punta dell’iceberg. Donne, ragazze e bambine perseguitate non vanno dimenticate. Proprio come queste 130 calciatrici, che a metà ottobre la Fifa e il governo del Qatar hanno evacuato con successo dall’Afghanistan, insieme ad alcuni loro familiari in Pakistan con un visto di 30 giorni che stava per scadere.

Informata della situazione dal rabbino di New York Moshe Margaretten, Kim ha noleggiato un charter per consentire alle calciatrici di volare dal Pakistan alla Gran Bretagna e mettersi in salvo. Ad aiutarla nelle “operazioni di evacuazione”, l’ex capitana della nazionale afgana di calcio femminile, Khalida Popal, premiata poche settimane fa dal sindacato mondiale dei calciatori FIFPRO per il suo impegno nel sociale e oggi residente in Danimarca. Importantissimo l’intervento del presidente e proprietario del Leeds Andrea Radrizzani, che si è reso disponibile per supportare le ragazze e le loro famiglie per “la costruzione di un futuro inclusivo e prospero”.

“Grazie Kim Kardashian per aver ascoltato le nostre voci, le mie ragazze si sono svegliate oggi lontane dalla paura di perdere la propria vita. Una delle ragazze ha detto ‘dopo alcuni mesi di incubi, la notte scorsa ho dormito senza la paura di perdere la vita. Ho dormito 10 ore e mi sono svegliata per fare esercizio'”: queste sono le parole di Khalida, che ha ringraziato anche Radrizzani: “grazie, è un onore e un privilegio lavorare insieme a te e al tuo staff fantastico. Insieme siamo più forti”.

La promessa di Kim Kardashian è quella di continuare “a raccontare la storia” delle donne afghane, “sportive ma anche giornaliste, giudici e attiviste” la cui vita è costantemente in pericolo. “Sono particolarmente preoccupata che l’Afghanistan stia diventando una notizia di ieri”, ha twittato, “dobbiamo mantenere viva la consapevolezza su tutte le persone ad alto rischio, in particolare donne e ragazze, a rischio di essere uccise dai talebani e dallo Stato islamico. Manteniamo vive le loro storie e facciamo il possibile per aiutarle”.