Sport e carceri: “Remare in libertà”, un progetto della Federazione Italiana Canottaggio


“Remare in libertà”

E’ il progetto della Federazione Italiana Canottaggio, in partnership con Sport e Salute, che sarà presentato domani a Roma. Il percorso ha l’obiettivo di avvicinare alle attività remiere i giovani detenuti di cinque Istituti Penitenziari Minorili.
Il progetto della Federazione Italiana Canottaggio, in partnership con Sport e Salute, insieme agli altri due – “Sport Terapia Integrata” e “#StudieRemoInFamiglia” – sarà presentato il prossimo mercoledì 14 dicembre in conferenza stampa a Roma, presso le piscine del CONI al Foro Italico. Un progetto ambizioso, e di altissima rilevanza sociale, come spiega la consigliera federale referente dell’iniziativa, Rossella Scola: “E’ un progetto con il quale la FIC ambisce ad essere una guida nei confronti delle società remiere, principale veicolo della responsabilità sociale del canottaggio, e più in generale di tutto lo sport. ‘Remare in libertà’ nasce come progetto locale, con solo alcune sedi, ma grazie alla base ha ora l’aspirazione di allargarsi il più possibile verso tutti i circoli di canottaggio in Italia”.
Un’ambizione possibile grazie al protocollo di intesa siglato con il Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, e che rende attuabile un progetto delicato, che ha che fare, come ricorda ancora la consigliera Scola: “con le fragilità dei soggetti coinvolti, che sono però le fragilità di tutti noi stessi e che possono contare sulle istituzioni, quale punto di riferimento, per contrastare le problematiche specifiche dei protagonisti di questo progetto”. È questa l’essenza di “Remare in Libertà” – i cui termini per l’adesione sono stati prorogati al 16 dicembre –  un progetto coraggioso, ricco di ambizione ed esempio perfetto del connubio tra sport e inclusione sociale, il futuro della pratica sportiva insieme all’agonismo.