Tanti occupati, pochi diritti


Sono quasi un milione i lavoratori domestici nel nostro Paese. Il servizio è di Giuseppe Manzo. (sonoro)

Calo demografico, “orfani bianchi”, problemi sociali. Ma anche nuovi investimenti, risparmi e contributo al paese d’origine. Sono solo alcune delle conseguenze della presenza di lavoratori domestici stranieri in Italia, analizzate dall’11° Dossier DOMINA “L’impatto del lavoro domestico nei Paesi d’origine”, presentato a Roma. Su poco meno di 900 mila lavoratori domestici in Italia, il 78% è straniero. Un quinto del totale viene da paesi Ue (soprattutto Romania), mentre quasi 6 su 10 sono non comunitari. Rispetto alla popolazione residente, invece, l’incidenza maggiore è nel Centro Italia: Lazio (28 domestici ogni 1000 abitanti), Sardegna (26,9‰), Umbria (19,7‰). Mediamente, in Italia i lavoratori domestici sono 14,8 ogni 1000 abitanti. Le rimesse rappresentano una fonte rilevante di entrata per i Paesi d’origine. Possiamo stimare che i lavoratori domestici in Italia abbiano inviato in patria 1,4 miliardi di euro nel 2018, circa 2 mila euro pro-capite.