Tutti in meta


Via libera al protocollo d’intesa tra Federazione italiana rugby e Special Olympics. La firma per promuovere la disciplina come strumento d’inclusione, per ogni livello di abilità, per allenare la mente all’abbattimento di paure, stereotipi e pregiudizi.

 

Il rugby è entrato ufficialmente nel programma sportivo Special Olympics in occasione dei Giochi estivi, lo scorso luglio a Biella. “La firma della convenzione – spiega Special Olympics – rende ufficiale un rapporto di amicizia e collaborazione, tra Special Olympics e FIR, iniziato diversi anni fa e che ha visto il mondo del rugby in prima linea nel promuovere, sostenendo la campagna ‘PlayUnified’, lo Sport Unificato di Special Olympics, attraverso il quale atleti con e senza disabilità intellettive giocano insieme, nella stessa squadra. Si fa sport insieme e con il medesimo obiettivo: migliorare il proprio benessere fisico così come allenare la mente all’abbattimento di paure, stereotipi e pregiudizi, propri ed altrui. Il passarsi un pallone ovale, dagli strani rimbalzi, diviene così metafora della vita, imprevedibile, delle diverse traiettorie che si trasformano in un’opportunità. Un pallone che allena a leggere situazioni di gioco sempre diverse, variabili che favoriscono il relazionarsi alle differenze contribuendo a generare e sedimentare, nel tempo, atteggiamenti e comportamenti positivi; di apertura al mondo”. La Fir e Special Olympics condividono, in questo senso, gli stessi principi di uno sport che privilegia, in ogni sua forma, la socialità ed il valore collettivo. L’obiettivo di Special Olympics, in occasione dei prossimi Giochi Nazionali Estivi di Montecatini in programma dal 4 al 10 giugno 2018, è quello di ampliare il numero di atleti, con e senza disabilità intellettive, coinvolgendo un sempre maggior numero di regioni italiane per diffondere la cultura del rugby ed il suo ruolo sociale ed educativo.