Una città schiacciata


Cresce la preoccupazione degli osservatori e delle organizzazioni per il futuro di Beirut dopo la strage del 5 agosto. Il servizio di Fabio Piccolino.

“Un disastro umanitario, alimentato da disuguaglianze profondissime, dall’aumento dei prezzi e dal Covid-19 che impedirà il ritorno a una vita dignitosa delle fasce più deboli”: è lo scenario che Oxfam dipinge in Libano, un mese dopo la terribile esplosione che ha causato 300 mila sfollati ed è costata la vita a 200 persone.

Beirut è ancora in ginocchio, con decine di migliaia di persone che non hanno risorse per rendere di nuovo abitabili le proprie case e l’inflazione alle stelle: secondo l’organizzazione 70 mila persone sono rimaste senza lavoro, in un Paese che già prima della strage viveva una situazione drammatica, con il 50% della popolazione al di sotto della soglia di povertà.