Ventimiglia, un confine senza diritti


Migranti costretti a vivere in condizioni disumane e minori espulsi. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Al confine tra Italia e Francia ci sono centinaia di migranti, per lo più fuggiti da paesi in guerra quali Sudan, Iraq, Afghanistan, Eritrea e tanti altri, che si ritrovano a vivere sotto un cavalcavia, lungo il fiume Roia, fuori dal sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, in condizioni disumane. Migranti allo stremo: 1 su 3 è un minore non accompagnato. Oxfam -movimento globale di persone per l’ eliminazione dell’ingiustizia della povertà – e la Diaconia Valdese, denunciano che le persone sono costrette a vivere in un “limbo”, sono fantasmi, in condizioni disperate di isolamento e abbandono. Molti tentano di attraversare il confine con la Francia, a rischio della propria vita, lungo sentieri di montagna, la ferrovia o i cavalcavia dell’autostrada. “A Ventimiglia è in atto una vera e propria emergenza umanitaria – sottolinea Oxfam .. Sono circa 700 i migranti che si trovano qui nel pieno dell’inverno: 500 vivono nel centro di transito gestito dalla Croce Rossa, mentre oltre 200 dormono all’aperto nel campo improvvisato lungo il greto del fiume Roia. Ma bisogna fare di più, ridurre i tempi per le procedure di ricongiungimento famigliare e garantire canali di accesso sicuro verso l‘Europa.