La vittoria di Gunnarsdóttir, calciatrice che non veniva pagata perché incinta: ora il Lione dovrà risarcirla


Una vittoria fuori dal campo

Sara Björk Gunnarsdóttir, calciatrice islandese, ha vinto la vertenza contro il Lione, il suo ex club che non le aveva pagato l’intero stipendio durante la gravidanza. “La vittoria è più grande di me” ha commentato la centrocampista.

La centrocampista, ora nella Juventus, ha vinto la vertenza contro il suo ex club che non le aveva pagato lo stipendio durante la gravidanza. «Questa vittoria è una garanzia di sicurezza finanziaria per tutti i giocatori»

Il capitano della squadra di calcio islandese Sara Björk Gunnarsdóttir ha vinto la vertenza contro il suo ex club, il Lione, che non le aveva pagato l’intero stipendio durante la gravidanza e ha salutato la sentenza come un «campanello d’allarme per i club». Lo riporta il Guardian.

La centrocampista 32enne è passata alla Juventus dopo aver lasciato il club Olympique Lyonnais e aver giocato a Euro 2022 con l’Islanda. Rimasta incinta all’inizio del 2021, la Gunnarsdóttir si era rivolta alla Fifpro (Fédération Internationale des Associations de Footballeurs Professionnels) per presentare il suo reclamo alla Fifa. L’ente ha stabilito che il club deve pagare l’intero importo dovuto, pari a 82.094 euro.

Fifpro ha postato su Twitter: «La storica sentenza di Sara Björk Gunnarsdóttir contro l’ex club Olympique Lyonnais dà un messaggio chiaro ai club e ai calciatori di tutto il mondo. La rigorosa applicazione dei diritti di maternità è esecutiva». La Federazione ha descritto la sentenza in un comunicato come la prima del suo genere da quando i regolamenti sulla maternità della Fifa sono entrati in vigore nel gennaio 2021.

«Avevo diritto al mio intero stipendio. Fa parte dei miei diritti, e questo non può essere contestato, nemmeno da un club grande come il Lione. Questo non è ‘solo un business’. Riguarda i miei diritti come lavoratrice, come donna e come essere umano», ha commentato la calciatrice, sottolineato che «la vittoria è più grande di me. È una garanzia di sicurezza finanziaria per tutti i giocatori che vogliono avere un figlio durante la loro carriera».