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Presentata a Roma la terza edizione dell’indice che, sulla base di 34 indicatori, misura il livello di inclusione nel mondo di donne e bambini. L’Italia è ferma al 21esimo posto su 170 Paesi, ma tra quelli fondatori dell’Unione europea è la meno inclusiva. Un lieve peggioramento, rispetto agli anni passati, si registra nelle dimensioni dell’educazione e della violenza su minori.

 

Ai primi posti nella classifica globale figurano i Paesi del Nord Europa, guidati dalla Norvegia. L’Italia si piazza ventunesima. In coda diversi Paesi subsahariani, con ultima in graduatoria la Repubblica Centrafricana. “La sua originalità è che si tratta di uno strumento che analizza il contesto e l’intreccio tra diritti dei bambini, delle bambine, degli adolescenti e donne, soggetti accomunati dall’essere i più vulnerabili e legati indissolubilmente” ha sottolineato Marco Chiesara, presidente dell’onlus autrice dello studio. “Promuovere l’inclusione multidimensionale degli under 18 ha effetti positivi non solo per loro ma anche per i loro Paesi”.