Paralimpiadi, in un film “pionieri” e campioni moderni

di Elena Fiorani

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paraUn film-documentario dal titolo “E poi vincemmo l’oro”, un archivio multimediale online e una mostra fotografica per raccontare la storia del movimento paralimpico italiano dagli albori ai giorni nostri.
Giovedì 1 settembre, a pochi giorni dalla quindicesima edizione delle Paralimpiadi di Rio, dal 7 al 18 settembre, il Comitato Italiano Paralimpico (Cip), insieme a Inail e Fondazione Italiana Paralimpica, presenta, dalle 11 alle 13, a Roma nella sede centrale dell’Inail di Piazzale Pastore 6, il progetto “Memoria paralimpica”. Un viaggio indimenticabile nella storia della riabilitazione, dello sport per disabili e dell’intero Paese, che prende le mosse dall’esperienza pioneristica di sport-terapia portata avanti negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso dal dottor Antonio Maglio all’interno del Centro paraplegici Inail di Ostia per arrivare fino ad alcuni dei più popolari campioni dei nostri giorni. Scarica il programma della presentazione.
Si terrà l’anteprima assoluta del film “E poi vincemmo l’oro”, che verrà poi trasmesso da Rai Due domenica 4 settembre. Guarda il trailer.

Ancora oggi sul territorio della città di Ostia, alle porte di Roma, vive un piccolo nucleo dei primi atleti paralimpici italiani, oggi 70-80enni. Approdati giovanissimi al Centro Paraplegici dell’Inail hanno rimesso in moto le proprie vite attraverso lo sport, divenendo i pionieri di quella grande avventura che, nei decenni successivi, sarebbe sbocciata nel movimento paralimpico. Erano operai, agricoltori, pastori provenienti da varie regioni d’Italia, che Maglio riuscì a coinvolgere in un progetto di riabilitazione e reinserimento sociale rivoluzionario. Ed erano tutte vittime di infortuni sul lavoro gravi e fortemente invalidanti, che sembravano aver tolto spazio a qualsiasi speranza. Negli anni seguenti l’eredità di Antonio Maglio è stata raccolta e sviluppata dal Comitato Italiano Paralimpico, che ha il compito di gestire e promuovere le attività sportive tra le persone disabili. Grazie all’impegno del Cip, oggi come ieri, tanti campioni paralimpici si sono fatti conoscere in Italia e nel mondo, conquistando l’opinione pubblica anche per le straordinarie qualità umane, oltre che per l’eccellenza delle prestazioni atletiche.

L’obiettivo del progetto “Memoria paralimpica”, realizzato dall’agenzia stampa Redattore Sociale in collaborazione con Zoofactory film production e Kapusons web agency, è stato quello di recuperare l’inestimabile patrimonio di ricordi e fotografie del gruppo di Ostia, ricostruendo al tempo stesso il filo rosso che lega gli atleti della prima ora ai campioni di oggi.

Nello specifico sono state raccolte e messe a disposizione dell’intera collettività oltre 900 foto d’epoca in gran parte inedite tratte dagli album personali dei protagonisti e realizzate 25 interviste ai “pionieri” e ai più giovani: da Aroldo Ruschioni ad Alex Zanardi, da Olver Venturi a Martina Caironi, da Irene Monaco a Luca Pancalli (oggi presidente del Cip), fino a Bebe Vio, Vittorio Podestà, Assunta Legnante, Cecilia Camellini ecc.
Un rarissimo ed emozionante concentrato di “storie di vite straordinarie” – questo il titolo dell’evento dell’1 settembre – per comprendere nel profondo il significato dello sport (non solo per queste persone) e come è cambiata la nostra cultura in proposito.