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Ad Alta Velocità del 02/05/2023 | Festival Diritto e Letteratura
2 Maggio 2023A Palmi 10 anni del Festival Diritto e Letteratura: parla Diego De Silva
2 Maggio 2023
Questo è il suono delle voci e delle pentole nel primo maggio in Francia: in migliaia sono scesi in piazza in un Paese che da settimane è in rivolta contro la riforma delle pensioni. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 2 maggio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.
Oggi parliamo di cultura. Quest’anno si celebra il primo decennale del Festival Nazionale di Diritto e Letteratura “Città di Palmi”. Lo scorso 29 aprile nella Pinacoteca della Casa della Cultura era ospite lo scrittore Diego De Silva, autore della saga dell’irresistibile avvocato d’insuccesso Vincenzo Malinconico recentemente approdata anche al piccolo schermo, il presidente del tribunale di Vibo Valentia Antonio Di Matteo e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi Emanuele Crescenti.
Argomento della conversazione è stato la giustizia “di piazza”, vista con gli occhi del personaggio letterario che, nei tempi recenti, meglio di chiunque altro ha saputo raccontare con profondità e ironia allo stesso tempo le dinamiche della vita quotidiana nei palazzi di giustizia. Ora ascoltiamo il direttore artistico del Festival Antonio Salvati e proprio De Silva intervistati da Maria Pia Tucci.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Caso Regeni: la scorta mediatica in difesa dei diritti umani
28 Aprile 2023
In vista della prossima udienza del 31 maggio, la Fnsi, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti e le associazioni chiedono verità e giustizia per Giulio Regeni.
Edizione del 28/04/2023
28 Aprile 2023Ad Alta Velocità del 28/04/2023 | Lavoro: verso il Primo Maggio
28 Aprile 2023Primo Maggio, il 15% dei lavoratori è povero, 1 su 3 è vulnerabile: serve il salario minimo
28 Aprile 2023
Queste sono le parole del capo missione della Geo Barents attraccata nel porto di Napoli ieri: la Ong ha tratto in salvo 75 persone. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 28 aprile 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.
Oggi parliamo di lavoro in vista del Primo Maggio. E lo facciamo partendo da 2 questioni fondamentali: la sicurezza e l’impoverimento di chi vive di lavora. I dati Inail continuano ad essere allarmanti: nel 2022 nel nostro Paese si è registrato il 25,67% in più di denunce per infortunio rispetto al 2021, mentre in riferimento alle malattie professionali ne sono state protocollate il 9,92% in più rispetto al 2021. Poi ci sono le morti sul lavoro che continuano ad avere una media di 3 al giorno, numeri di una guerra silente che non conosce fine.
Accanto alla questione sicurezza c’è poi l’impoverimento di chi lavoro. Ieri a Roma le Acli hanno presentato la ricerca “Lavorare pari: dati e proposte sul lavoro tra impoverimento e dignità”. Un lavoratore su 7 è sulla soglia di povertà (entro i 9mila euro di reddito), aumenta se sono donne con il 21,7% ma 1 su 5 è lavoratore povero (entro gli 11mila) mentre un terzo è a rischio vulnerabilità e quindi può diventare povero (entro i 15mila). I lavoratori poveri o a rischio abitano soprattutto al Sud e sono trentenni e maggiormente donne. In tal senso le Acli hanno chiesto l’introduzione del salario minimo. Ascoltiamo ora Luisa Corazza, ordinaria di Diritto del lavoro presso l’Università degli Studi del Molise.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Edizione del 27/04/2023
27 Aprile 2023Ad Alta Velocità del 27/04/2023 | Caso Jj4, rapporto uomo-natura
27 Aprile 2023Caso Jj4, rapporto uomo-natura: 3 italiani su 4 per la convivenza con gli animali
27 Aprile 2023
Questo è il suono del nuovo sbarco a Lampedusa dove continuano ad arrivare migranti e rifugiati sull’isola dove si tenta di alleggerire l’hotspot. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 27 aprile 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.
Oggi parliamo del caso dell’orsa Jj4 in Trentino per capire cosa pensano gli italiani. Le proteste degli animalisti e la linea dura del presidente della provincia autonoma ha scatenato un forte movimento di opinione pubblica. In un sondaggio di Swg emerge che in una Italia in cui la tutela dell’ambiente viene vista sempre meno come una necessità (-12% in 2 anni), quanto piuttosto come un valore o una utopia incompatibile con lo sviluppo economico, si afferma sempre più il tema della convivenza tra uomo e natura, e in particolare tra uomo e animali selvatici.
Per quasi 3 italiani su 4 l’uomo non può continuare a distruggere l’habitat degli animali selvatici, ma deve imparare a rispettarlo. Una convivenza con gli animali selvatici è possibile per il 68%, ma solo a patto che l’uomo metta in atto iniziative volte a limitare il rischio di incidenti, come il monitoraggio degli animali in tempo reale, o la formazione della popolazione su come comportarsi in caso di incontri con animali pericolosi.
Per quasi 4 italiani su 10, però, bisognerebbe evitare del tutto che gli animali possano entrare nei centri abitati, a costo di recluderli nei parchi o negli zoo. Ascoltiamo Riccardo Benetti, ricercatore Swg.
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