Podcast

GRSWEEK 15/07/2017 – L’incubo degli animali abbandonati

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del grsweek da Anna Ventrella e Clara Capponi.

 

Estate, stagione della vita nel pieno delle varie declinazioni ma anche stagione degli abbandoni. Troppo spesso, infatti, si assiste inermi ad un fenomeno che tutto ha tranne che il diritto alla vita: l’abbandono di animali, presenze indispensabili quanto ingombranti, poiché divenuti un peso da portare con sé.
Allora può accadere che, con la stessa facilità con cui è stato accolto, il cane, il gatto o qualsiasi altro animale, venga abbandonato, a volte in luoghi talmente lontani e irraggiungibili, che non permettono nessun tipo di ritrovamento e quindi di sopravvivenza.
Sul tema dell’abbandono abbiamo sentito Ilaria Innocenti, responsabile LAV, area animali familiari.

 

[sonoro]

 

Ma sentiamo Clara Capponi nell’approfondimento:

 

“Si stima che ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Sono dati molto allarmanti, ma da oggi qualcosa sta cambiando, innanzitutto dal punto di vista legislativo, in quanto, secondo le disposizioni della Legge 189/2004, l’abbandono è stato riconosciuto come un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Con l’introduzione dell’obbligo del microchip sottocutaneo per animali e dell’anagrafe canina, si ha un reale contributo per rintracciare e localizzare gli animali abbandonati e i rispettivi padroni. Le punte massime di animali abbandonati si registrano nel periodo estivo (25-30%), quando la partenza per le vacanze pone davanti l’annoso problema di dove lasciare quell’essere divenuto di colpo ingombrante.
Ma non è l’estate l’unica causa di abbandono: oltre il 30% dei cani viene abbandonato subito dopo l’apertura della stagione venatoria, perché il cane non è ritenuto bravo a cacciare.”
Il reato di abbandono si estende anche alle specie esotiche per le quali oggi è pienamente vigente un regolamento europeo che impone l’eradicazione delle specie aliene e invasive cioè, che creano un impatto negativo sugli interessi umani.
Un comportamento corretto è quello di evitare i premi tipo pesci o tartarughine (di cui alcune specie sono vietate) visto che si parla di esseri senzienti.

 

Indispensabile quindi una maggiore informazione e collaborazione da parte dei cittadini e più controllo sui territori come ci spiega Ennio La Malfa, Presidente nazionale dell’Associazione Guardie zoofile.

 

[sonoro]

 

Quindi, se si vuole contribuire davvero a porre un freno e far applicare le sanzioni previste e fermare gli abbandoni , occorre essere più responsabili prima di adottare un animale nella propria famiglia, e utilizzare maggiori strumenti di informazione e sensibilizzazione al fenomeno. Ricordiamo che in caso di avvistamento di un animale abbandonato, bisogna denunciare immediatamente il ritrovamento a tutte forze dell’ordine (Carabinieri/Polizia di Stato/Corpo Forestale, polizie locali) o raccogliere tutti gli elementi necessari ad individuare i responsabili dell’abbandono.

 

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GRSWEEK 08/07/2017 – Migranti, la calda estate

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del GRSWEEK da Fabio Piccolino.
E’ un’estate calda quella che ha portato sulle nostre coste circa 12mila persone negli ultimi giorni, oltre 80mila dall’inizio dell’anno. Numeri che raccontano di vite umane in pericolo, di un dramma collettivo che si rinnova e che dal Mediterraneo coinvolge un’Europa che non può più voltarsi dall’altra parte.
Nel tentativo di arginare gli sbarchi e costringere gli altri paesi a fare la propria parte, nei giorni scorsi il governo ha avanzato l’ipotesi di chiudere i porti italiani alle navi delle ong internazionali che aiutano i migranti. Una presa di posizione, contraria alle regole del mare, che ha scatenato molte critiche tra le organizzazioni impegnate nel soccorso e nell’accoglienza.
Secondo il Forum nazionale del Terzo Settore, si tratta di misure inaccettabili, che contraddicono i più elementari obblighi di assistenza e solidarietà. Ascoltiamo la portavoce Claudia Fiaschi.

 

 

[sonoro]

 

 

A Tallinn, il vertice informale dei ministri dell’Interno ha bocciato la proposta italiana di condividere con altri Stati l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo: l’ennesimo segnale di divisione su un tema di importanza cruciale.
Secondo un recente rapporto di Amnesty International, le politiche europee di chiusura e respingimento sono strettamente collegate all’aumento dei morti nel Mediterraneo centrale e alle violenze praticate nei centri di detenzione della Libia.
Le organizzazioni umanitarie non vogliono essere escluse e chiedono di essere parte di un cambiamento di prospettiva che modifichi le politiche di gestione dei flussi migratori.
Ascoltiamo l’intervento di Silvia Stilli, Portavoce AOI, intervenuta durante i Mondiali Antirazzisti in corso in questi giorni a Castelfranco Emilia.

 

 

[sonoro]

 

 

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