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Grs week 17-18 giugno/Born in Italy, verso la riforma della cittadinanza
16 Giugno 2017Bentornati all’ascolto del Grs Week, in studio Giovanna Carnevale.
Nascono, crescono, studiano nel nostro Paese ma non sono cittadini italiani. Circa un milione di minori stranieri secondo l’Istat si trova in questa condizione. L’ultima riforma della cittadinanza risale a 25 anni fa, quando ancora, probabilmente, si pensava più ai figli degli italiani emigrati all’estero che a quelli degli stranieri venuti in Italia. Oggi, dopo molta attesa, è ripresa in Parlamento la discussione di un disegno di legge che mette fine allo ius sanguinis, in base al quale la cittadinanza si acquisisce se ne è in possesso uno dei due genitori. Ascoltiamo i dettagli nella scheda di Anna Ventrella.
La riforma, ferma al Senato da quasi due anni, introduce i principi dello ius soli “temperato” e dello ius culturae i cui punti essenziali sono due: IUS SOLI. Si riconosce la cittadinanza italiana a chi è “nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo (cittadini extra Ue) o il “diritto di soggiorno permanente” (cittadini Ue). IUS CULTURAE. Beneficiario è “il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età. Egli acquista di diritto la cittadinanza, qualora abbia frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale”. In entrambi i casi, l’acquisto della cittadinanza italiana si realizza mediante dichiarazione di volontà, espressa da parte di un genitore o di chi eserciti la responsabilità genitoriale.
Se venisse approvata, la legge sarebbe un riconoscimento importante per le cosiddette seconde generazioni, cioè i figli degli immigrati in Italia. Abbiamo ascoltato Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2-Seconde Generazioni, che ha accolto con favore il testo di riforma.
(sonoro)
C’è però chi si oppone a questo cambiamento, dai partiti politici alle persone che, erroneamente, associano la legge che introduce lo ius soli con il fenomeno migratorio. Di questo ne abbiamo parlato con Sabika Shah Povia, giornalista freelance e appartenente alle seconde generazioni.
(sonoro).
Edizione del 16/06/2017
16 Giugno 2017Edizione del 15/06/2017
15 Giugno 2017Edizione del 14/06/2017
14 Giugno 2017Edizione del 13/06/2017
13 Giugno 2017Edizione del 12/06/2017
12 Giugno 2017GRSWEEK 10/06/2017 – Terrorismo, sicurezza, diritti umani: quale futuro?
9 Giugno 2017
Bentrovati all’ascolto del Grsweek da Fabio Piccolino
Nelle ultimi giorni il tema del terrorismo internazionale è tornato prepotentemente alla ribalta: gli attentati a Manchester , Londra, e quelli di Teheran, si sommano ai numerosi eventi drammatici che nell’ultimo periodo hanno condizionato le scelte politiche e la vita dei cittadini, e ai quali è difficile fornire una risposta razionale.
Così , il tema della sicurezza sembra essere l’unico veramente importante, come dimostra la campagna elettorale per le elezioni nel Regno Unito, svolta in clima surreale.
Ne abbiamo parlato con Stefano Torelli, ricercatore dell’Ispi.
[sonoro]
Uno scenario in continua evoluzione, che si muove di pari passo con gli sviluppi della politica internazionale.
La nuova amministrazione americana sembra aver inaugurato un nuovo corso dopo la visita in Arabia Saudita ed Israele che ha di fatto isolato l’Iran con l’obiettivo di stabilizzare l’area, mettendo da parte le preoccupazioni sulla democrazia e i diritti umani
Ascoltiamo ancora Stefano Torelli.
[sonoro]
Nella guerra globale si rischia di perdere di vistai principi basilari del vivere comune, come il rispetto dei diritti umani. Ma come reagire al terrorismo?
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia.
[sonoro]
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