QUESTIONI DI SHARE!

C’ho pensato un po’ prima di scriverne. Ho voluto rivedere il programma un’altra volta e di nuovo ho tirato un sospiro di sollievo. Sì, perché Questioni di famiglia è un programma televisivo che dal mio punto di vista è diverso dagli altri. Uno di quelli che affronta tematiche attualissime capaci di suscitare reazioni discordanti nel pubblico che, soprattutto sui social, ha manifestato un forte dissenso così come una grande ammirazione. E fin qui tutto normale direi.

Non c’è il tempo necessario per entrare nel vivo del programma, per familiarizzare con una conduttrice e giornalista garbata come Marida Lombardo Pijola, da sempre impegnata nel sociale, che il programma chiude. L’annuncio arriva con un comunicato di Andrea Vianello, direttore della terza rete, che pur riconoscendo il valore del programma ‘spegne le macchine’ per la scarsa attenzione del pubblico.

Questione di share dunque, altro che famiglia!

Il programma aveva l’ambizione di raccontare la famiglia italiana e le sue trasformazioni. Aveva il pregio di farlo a bassa voce, senza clamori o scoop annunciati, senza ricercare necessariamente le lacrime che pur avrebbero avuto un senso in quella sede. Niente di tutto questo. Certo sarebbe stata un’impresa difficile, piena di insidie, perché sulla famiglia si sa il dibattito è sempre controverso e composto da mille sfaccettature.

Quando si parla poi di famiglie composte da genitori omosessuali si scatena il putiferio. Genitori gay con figli avuti con la fecondazione eterologa. Tutti con la verità tra le mani, tutti pronti a difendere le proprie convinzioni e il proprio concetto di famiglia dalla minaccia che incombe. L’altro, il diverso che fa sempre paura. E tutto nel momento in cui anche la Finlandia (anche la Finlandia) dice sì alle nozze e adozioni gay.
Solo per citare alcuni commenti “social” dopo la prima puntata:

 

“Dopo il modo ideologico con cui avete trattato la “famiglia” nella prima puntata è già tanto che abbiate toccato l’1%, adesso chiudete e a casa.”
“….con il 2% di share….ho il sospetto che RAI YOYO abbia fatto di meglio…d’altronde anche i bambini capiscono cosa è meglio guardare…”
“devo pagare il canone a un’azienda che propone programmi così stupidi???”
“#QuestioniDiFamiglia”?!
Oltre alle adozioni o storie di bullismo non vedo famiglie qua!
Vedo solo coppie che vogliono divorziare, lgbt che provano a imitare qualcosa che non possono avere per natura comprandolo!
Per voi é questa una famiglia!?
Qualcosa di rotto o una imitazione?!”
“questioni di famiglia????? mi parlasse della sua famiglia la conduttrice , almeno sappiamo come mai gli è venuta sta idea.”
“Mi state facendo rimpiangere la Rai ai tempi della Democrazia Cristiana, almeno certe schifezze le censurava! Oggi soprattutto Rai Tre censura chi non la pensa come i compagnucci.”
“Famiglie arcobaleno? Perché vi ostinate a mostrare come quotidiane le cose che tali non sono? Parlate piuttosto dei veri problemi delle famiglie,come il trattamento che le mamme con figli piccoli subiscono nei luoghi di lavoro… O per parlare di questo non vi danno finanziamenti?!.”

 

Conosco personalmente una famiglia arcobaleno e credetemi quando vi dico che sì sono una famiglia autentica con le stesse e identiche problematiche delle famiglie ‘tradizionali’. Io non vedo differenze e neanche i miei figli.

Ma ve l’immaginate come avrebbe proposto l’argomento Barbara D’Urso (per citarne una)? Avvolta in una luce che sa di santità avrebbe lanciato lo scoop in una valle di lacrime. E invece il racconto parlato e non continuamente annunciato ne ha pagato le conseguenze.
Non è necessario essere filosofi o fini conoscitori delle “questioni di famiglia” proposte da Marida Lombardo Pijola per apprezzarne i contenuti. Io avrei preferito continuare a vederlo quel programma, per “vedere l’effetto che fa”.