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Consigli per gli ascolti #31

Fatto 30 facciamo 31. Anche questa settimana tre suggerimenti musicali dal mondo.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Australia]

 

Un carrarmato lanciato a duecento all’ora, una tempesta che spazza via tutto quello che ha intorno, uno spesso muro di suono che sprigiona energia fittissima senza mezze misure: è il sound granitico degli Hotel Wrecking City Traders e del loro “Passage to Agartha”. Sei brani lunghissimi con cui si arriva ad un’ora e mezza di rock psichedelico, fuzz, stoner da far girare la testa.

 

[Francia]

 

Frank Sabbath è un progetto spensierato e ben costruito, dove le trame sonore fotografano una libertà artistica che dà vita a brani pieni di originalità. “Are You Waiting?” rivela molte facce, figlie di sessioni di improvvisazione da cui emerge la necessità di sperimentare.

 

[Inghilterra]

 

Nuovo ep per i Down I Go. I membri della band vivono a latitudini diverse (Canada, Svezia e Stati Uniti) ma parlano la stessa lingua musicale: il loro è un metal-crossover-hardcore che colpisce per il contrasto tra il sound heavy e la cura per la melodia. “Mortals” contiene frecce acuminate che colpiscono in profondità.

 

 

 

 

Consigli per gli ascolti #30

Appuntamento numero 30 con i Consigli per gli ascolti.
Ogni settimana la migliore musica da ogni parte del mondo.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Stati Uniti]

 

Making faces”, album d’esordio dei Soften The Glare, è una cavalcata energica che non perde mai di ritmo e di intensità. Basso e chitarra si inseguono sotto colpi decisi e precisi ed è un piacere corrergli dietro: il risultato è un math-rock che attinge dal jazz, dal metal, dalla progressive, dalla fusion.

 

[Svezia]

 

Per entrare nel mood sonoro Kungens Män bisogna aver voglia di lasciarsi condurre lungo le distese di immagini che la loro musica è in grado di evocare, dilatando il tempo. Tenendo sempre presente che l’attore protagonista di “Dag & Natt” è il sax, che sa decisamente come prendersi la scena.

 

[Australia]

 

Un unico, lungo brano, dentro il quale trovare atmosfere intense e coinvolgenti: è “III” dei Sun of man, ep basato su session strumentali e saliscendi emotivi. Una proposta intensa ed affascinante.

 

Consigli per gli ascolti #29

Un altro piccolo giro del mondo in musica, alla scoperta delle migliori novità.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Finlandia]

 

L’aggettivo più calzante che mi viene in mente per descrivere “Awalaï” dei finlandesi Onségen Ensemble è “appassionante”. Perché quello che emerge dall’ascolto delle sei, lunghe tracce che compongono l’album, è il desiderio di raccontare una lunga storia in musica dalla quale diventa via via sempre più difficile staccarsi.
La qualità degli arrangiamenti, la struttura articolata dei brani, l’utilizzo minimale e funzionale delle voci, la costruzione di atmosfere particolari, le soluzioni sonore adottate e la sperimentazione, rendono “Awalaï” un disco da ascoltare molte volte consecutivamente.

 

[Sudafrica]

 

Il suono dei The Valley è indubbiamente vintage ma sa regalare momenti di entusiasmante euforia: il loro desert rock ricco di riverberi e distorsioni è talvolta psichedelico, talvolta oscuro e malinconico.
In ogni caso, applicano soluzioni brillanti a situazioni solo in apparenza semplici: questo fa di “Obelisk” un disco assolutamente godibile.

 

[Grecia]

 

Ci sono dischi che si ha voglia di ascoltare quando si ha bisogno di una puntura di vitalità e di energia, oppure quando si vuole assecondare uno stato d’animo estremamente entusiasta. “Out of the blue” dei Tuber può essere la medicina giusta, a patto che siate amanti di un hard- rock diretto e omogeneo, dentro cui trovare influenze electro, alternative, stoner, psycho e post-rock.

 

Consigli per gli ascolti #28

Tre consigli musicali scovati in giro per il mondo. Ascoltate e non ve ne pentirete.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Slovenia]

 

Quello dei Kukushai è un sound che parte dal jazz e lo trasforma in maniera non-convenzionale. “Fruitile” è un disco in cui contaminazioni diverse vengono a contagiare ogni singolo pezzo in maniera creativa e sorprendente. Dall’improvvisazione alle strutture complesse, dai momenti coinvolgenti a quelli più ostici, “Fruitile” mostra i suoi diversi volti attraverso le molteplici angolazioni da cui osservarlo. La voce di Eva Poženel è probabilmente il valore aggiunto di maggior rilievo.

 

[Finlandia]

 

Tecnica e tenacia per raggiungere obiettivi ambiziosi, rock progressive strumentale che sconfina spesso nella psichedelia. L’album di debutto degli Hadal Sherpa mostra una band dalle potenzialità sconfinate, attenta ai suoni e ai dettagli nella costruzione di atmosfere dense ed intense.

 

[Argentina]

 

Montaña Electrica è il nome di un quintetto che fa da orchestra miscelando rock latino, blues, psichedelia.
Selvas y tropicos” è una fontana sgorgante di suoni e di atmosfere a cui dissetarsi senza limiti, perché le soluzioni a cui attingere sono molteplici e quasi mai la strada percorsa è quella più scontata. Organo, synth e sax fanno la differenza.

 

Consigli per gli ascolti #27

Se le ferie sono finite troppo presto, meglio ripartire subito con un bel viaggio musicale.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Stati Uniti]

 

E’ sempre una buona notizia quando esce un nuovo album di Sam Beam, in arte Iron & Wine, perchè gli artisti in grado di elargire emozioni autentiche hanno un dono speciale che va difeso e custodito. “Beast Epic” è una raccolta di melodie morbide che si sviluppano su voce e chitarra ed arrangiamenti delicati di piano e archi. Un disco intimo e suggestivo che scalda il corpo e i sentimenti.

 

[El Salvador]

 

Ven El Mundo Arder”, esordio dei Voltar, è un album poderoso e dalle molte sfaccettature. Muri di chitarre e synth delineano un post rock duro nel suono ed estremamente compatto ma ricco di spunti diversi capaci di coniugarsi con naturalezza. Un lavoro che mette in luce una grande personalità.

 

[Brasile]

 

E’ ancora possibile riproporre oggi un classico come “Nevermind” dei Nirvana senza risultare banali?
La risposta è positiva solo se lo si fa con la libertà e la spensieratezza dei brasiliani Macaco Bong e del loro “Deixa Quieto”.
Il disco originale è stravolto e ricomposto in chiave completamente strumentale tanto da trasformarsi in qualcosa di assolutamente originale: Nevermind rimane il filo conduttore, ma il trio brasiliano percorre strade decisamente proprie. Il risultato è spesso piacevole, talvolta sorprendente. Merita anche la copertina.

 

Consigli per gli ascolti #26

Qualche dritta per ascoltare un po’ di musica nuova dal mondo.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Taiwan]

 

Quello dei Manic Sheep è un pop-shoegaze ricco di spunti e di sfumature, di carica emotiva, di climax e di personalità. Il gusto per il noise e le chitarre distorte contribuisce a rendere “Brooklyn” un disco di ballate brusche e pungenti, pronte a raccontare emozioni autentiche.

 

[Bulgaria]

 

Il nuovo progetto di Kalin Tonev, già leader dei Travelhouse, è un interessante raccolta di progressive strumentale che talvolta volge al metal e si accompagna a synth e a tastiere dai suoni vintage. Le atmosfere che escono fuori da “Machine Years” sono belle e talvolta irreali: ma quando il gusto per l’inconsueto prende il sopravvento l’ascoltatore non si sente affatto disorientato.

 

[Italia]

 

La trasmissione King Kong di Radio Rai 1 celebra i 20 anni di “Ok Computer”, lo storico disco dei Radiohead, con una compilation dal titolo “Ko computer”, che mette insieme il meglio della musica italiana.
Un omaggio che, se a molti può sembrare sacrilego, è invece assai rispettoso e ben costruito, soprattutto per la qualità degli artisti coinvolti, da Motta e Appino a Cristina Donà, da Iosonouncane a Niccolo Fabi, fino a Marlene Kuntz, Adriano Viterbini, Nada, Paolo VBenvegnù e molti altri.
La compilation si può scaricare qui

 

Consigli per gli ascolti #25

Per combattere il caldo, i consigli per gli ascolti di questa settimana arrivano tutti dalla Scandinavia.

 

[Norvegia]

 

In norvegese Tusen Takk significa “grazie mille”: un senso di gratitudine che mi sento di condividere per questo piccolo gioiellino musicale, delicato e affascinante che si chiama “Lakrisbåter” (liquirizia, per i meno pratici con Google Translate). Cinque pezzi semplici e coraggiosi, ben scritti e curati nell’arrangiamento complessivo, che conquistano sin dal primo ascolto.

 

[Finlandia]

Una base di rock progressive, influenze jazz e krautrock, una buona dose di eclettismo e di personalità. “In A Brown Study” dei Soft Power è un album denso di suggestioni e di qualità: gli ingredienti essenziali per brani solidi e profondi in cui perdersi e ritrovarsi.

 


[Svezia]

 

L’album omonimo dei Montgolfière è un viaggio ritmico e vivace, nel solco di sonorità progressive/psichedeliche dal carattere stone-rock ma dal piglio jazz. Un power trio dal tocco deciso che incuriosisce per le scelte sonore e per la gamma di soluzioni adottate.

 

Consigli per gli ascolti #24

Tre nuovi suggerimenti musicali dal mondo.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Francia]

 

Il nuovo album dei La Femme, “Mystere”, conferma la band transalpina come una realtà interessante ed innovativa. Tra synth-pop, elettronica ed tradizione, la band sembra aver trovato la propria strada attraverso brani delicati ed evocativi, intensamente creativi e mai uguali a loro stessi. Un disco eterogeneo che in quindici tracce mostra le sue mutevoli sfaccettature.

 

[Estonia]

 

Le vie sonore seguite dai Nevesis con il secondo album “Pink magnet masters” hanno il gusto della novità e della sperimentazione, nel solco di un rock aperto a molte contaminazioni. Una ricerca continua che dà buoni risultati, grazie alla capacità di armonizzare strutture compositive complesse.

 

[Taiwan]

 

Un sound sporco e magnetico, sessioni strumentali che uniscono il gusto per lo stoner,  il doom e il tocco pesante ai volteggiamenti psichedelici e post-rock. E’ la base per la ricetta di “Lost in the Northern Sea”, ep di quattro brani degli Head Composer.

 

 

Consigli per gli ascolti #23

Appuntamento numero ventitrè con i suggerimenti musicali dal mondo.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Inghilterra]

 

Yellow Days è il progetto del giovanissimo artista britannico George van den Broek: appena diciotto anni e un talento nitido, racchiuso nelle otto tracce di “Harmless Melodies”. Melodie malinconiche, suoni fluidi ed evocativi, intensità nuda in una voce che emana calore profondo. Facile innamorarsene.

 

[Argentina]

 

Un dream pop etereo e sognante è lo scenario dentro cui trovano casa i brani di Queridas. L’album quasi omonimo, “Heridas”, restituisce una dimensione di intimità e di cura dei dettagli. Piacevole scoperta.

[Singapore]

 

“Happy music for sad people” è la definizione che i Subsonic Eye danno del loro “Strawberry Feels”. Ballate pop intense e talvolta malinconiche, intensità sentimentali e buoni propositi. Da ascoltare nei giorni di pioggia.

 

 

Consigli per gli ascolti #22

 

Nuovo giro del mondo in musica, alla scoperta delle migliori novità in circolazione.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Australia]

 

Grün: un sound che si racconta attraverso le immagini disegnate dall’incedere degli strumenti: “Manyana” è una cavalcata post rock intensa e rilassante, aperta a scenari  evocativi nei quali il quartetto australiano pare sentirsi particolarmente a proprio agio. La qualità è alta e si sente in ogni solco.

 

[Italia]

 

E’ uscito il nuovo disco de L’Ira del Baccano, “Paradox Ourglass”. Quattro lunghe sessioni strumentali che si inseriscono nel solco di sperimentazioni che vanno dalla psichedelia al doom fino al rock-progressive. Brani in continua evoluzione, frutto di avvincenti jam session, da cui traspare fantasia e desiderio di divertirsi.

 

[Cina]

 

Progetto interessante quello dei Foster Parents: dall’album “Grim” emerge  un rock alternative preciso e dinamico, di matrice math-rock, che mette in campo complessità e sperimentazione pur rimanendo assolutamente pop. Un equilibrio non banale da cui scaturisce un disco originale e ben costruito.