Social Impact Agenda per l’Italia: presentata la piattaforma per gli investimenti a impatto sociale

di Redazione GRS

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social impactÈ nata la Social Impact Agenda per l’Italia, una piattaforma di proposte per consentire lo sviluppo di investimenti a impatto sociale in Italia e nelle azioni di cooperazione internazionale.

 

Tra gli obiettivi perseguiti: contribuire al processo di decision making per sostenere l’ecosistema degli investimenti ad impatto sociale; sviluppare e condividere la conoscenza sul settore degli investimenti ad impatto e sull’imprenditorialità sociale; contribuire alla sperimentazione di strumenti di investimento ad impatto sociale e alimentare il dialogo e lo scambio di esperienze a livello internazionale.

 

La Social Impact Agenda per l’Italia è stata creata per dare continuità e raccogliere l’esperienza dell’Advisory Board Italiano della Social Impact Investment Taskforce, promossa durante la presidenza britannica del G8 del 2013. La presentazione ufficiale è avvenuta il 24 maggio a Roma, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, la presidente di Human Foundation e dalla Social Impact Agenda Giovanna Melandri e dei soci dell’associazione: ABI, ANIA, Confcooperative Federsolidarietà, Gruppo Cooperativo CGM, Etimos Foundation, Federcasse, Fondazione Opes, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Human Foundation, UBI BANCA e Vita.

 

“Le potenzialità dell’impact investment in Italia sono importanti. E non solo nei cinque settori tradizionalmente intesi come welfare, istruzione e formazione, sanità e salute, ambiente e sostenibilità, politiche sociali, servizi alla persona e alla comunità, ma anche nell’accesso e nei servizi alla cultura”, ha detto Melandri. “Esistono ancora barriere e colli di bottiglia che non consentono all’Italia di far decollare questi investimenti strategici per far fronte a moltissimi problemi sociali. Sono investimenti problem-solving che, secondo le nostre stime con un adeguato contesto economico e istituzionale potrebbero raggiungere i 30 miliardi di euro da qui al 2020. L’Associazione nasce per favorire e sostenere questo processo di cambiamento necessario all’Italia”.

 

Durante la presentazione il sottosegretario De Vincenti ha annunciato l’intenzione del governo Renzi di far partire il fondo per l’innovazione: “siamo interessati alla costruzione del fondo nazionale per l’innovazione. Il fondo può sostenere e rafforzare i modelli Pay for result che collegano l’erogazione di risorse finanziarie al raggiungimento dei risultati sociali positivi e può migliorare l’efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche”.

 

Anche il sottosegretario Bobba ha garantito che il governo sta lavorando a un “fondo per sostenere chi investe e promuove innovazione sociale in imprese sociali”.

 

Per investimenti ad impatto sociale si intendono tutti quegli investimenti basati sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. I soggetti di questo tipo di investimento possono essere imprese, organizzazioni e fondi.

 

In Italia sono tanti i settori che mostrano interesse a forme di ibridazione tra modelli di impresa, comunità locali e impatto sociale, ed esiste inoltre un movimento composto da soggetti del terzo settore, della finanza e dell’impresa che crede in un differente modello di sviluppo per offrire risposte a vecchi e nuovi bisogni, molti dei quali rimangono oggi insoddisfatti. Tutto ciò, scrive l’associazione, “rappresenta una possibilità per il rilancio sociale, culturale e economico dell’Italia”.

 

A livello internazionale, la Social Impact Investment Task Force si è evoluta nel luglio 2015 nel Global Social Impact Investment Steering Group (GSG), nel quale sono da poco entrati Brasile, India, Messico, Israele e Portogallo, oltre ai già presenti Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Unione Europea.

 

Come era nella Task force, così anche nel GSG i Paesi membri saranno rappresentati dai maggiori operatori dell’impact investing, mentre i rappresentanti governativi saranno invitati a partecipare come osservatori nel momento in cui ne faranno espressa e ufficiale richiesta.