Archivio Fabio Piccolino

Consigli per gli ascolti #16

di Fabio Piccolino


equalizzatoreUn nuovo viaggio musicale, questa settimana tutto strumentale

 

[Polonia]

 

Non sappiamo se la fine del mondo avrà questo suono, ma in ogni caso ci piace: da Danzica le “Stories” dei Sounds Like The End Of The World sono brani dilatati e sognanti che trasmettono suggestioni ed evocano ricordi. Un viaggio appagante che dura poco meno di quaranta minuti.

 

[Brasile]

 

Quello dei White Flies è un suono spesso che va dallo stoner al metal e che si contamina di shoegaze e psichedelia: un’esperienza sonora che traccia linee nette ed incrocia trame riflessive, in lunghe sessioni eterogenee.

 

[Germania]

 

Ape Shifter, ovvero una bella scarica di energia, virtuosi assoli di chitarra, correre veloce senza voltarsi indietro. L’album omonimo raccoglie undici brani poderosi in grado di risvegliare la mente, il corpo e l’anima.

 

Consigli per gli ascolti #15

di Fabio Piccolino


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Viaggi musicali senza confini, quindicesimo appuntamento.

 

[Ucraina]

 

L’ascolto di “Echo” degli Atomic Simao dà una di quelle sensazioni di appagamento tipiche di quando si compie un’azione gratificante. La band ucraina mette insieme generi diversi (dall’elettronica al funk, dallo space rock, dalla psichedelia alle trame etniche) ma riesce a tirare l’ascoltatore dentro la propria musica con una forza attrattiva che viene dalla pienezza delle soluzioni sonore.

 

[Lettonia]

 

Quello di George Will è un post rock strumentale molto evocativo: le nove tracce di “Dawn” paiono uscire dalla colonna sonora di un film emozionante, pieno com’è di climax e distensioni, turbamenti ed esplosioni, ottimi arrangiamenti ed abilità compositiva.

 

[Francia]

 

Due anni dopo il precedente lavoro, Panda Dub spalanca le porte delle sue affascinanti produzioni con i dieci pezzi del nuovo album “Shapes and Shadows”. Un lavoro prezioso e raffinato, realizzato con cura e grandissima qualità.

 

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Consigli per gli ascolti #14

di Fabio Piccolino


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Musica elettronica per i suggerimenti musicali di questa settimana.

 

[Italia]

 

Cristiano Crisci, in arte Clap! Clap! propone una formula affascinante che mette insieme i suoni della world music, l’elettronica, hip hop, house e molte altre diverse influenze.
A Thousand Skies” è un album  in cui la contemporaneità incontra la tradizione e la trasforma, la rende ibrida, ne scompone le caratteristiche e le fonde in una formula efficace e coinvolgente. Un grande disco che riesce a rendere naturali elementi complessi, con grande armonia.

 

[Sudafrica]

 

Elettronica mescolata ad influenze che vanno dall’hip hop alla drum ‘n bass e alla dubstep: è il percorso musicale di Chee, che attraverso il corposo “Fear Monger” propone uno stile che prende una direzione definita cercando tuttavia di rompere gli schemi e di spiazzare. Trame oscure, voci spezzate, varietà e sostanza. Colori scuri ma futuro luminoso.

 

[Inghilterra]

 

Flunked” è il nuovo ep del producer londinese David Tipper: quattro pezzi in cui si gioca con gli intrecci e i bassi, taglienti e affilati se si vuole incidere, onirici e nebulosi quando è il momento di mordere il freno.
Trame complesse e ritmi downtempo che suonano fluidi, rendendo naturali i cambi di atmosfera tra la prima e la seconda parte dell’ep.

 

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Consigli per gli ascolti #13

di Fabio Piccolino


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Consigli per gli ascolti: questa settimana musica dall’Europa, da sud a nord.

 

[Grecia]

 

Stupore e immediato coinvolgimento emotivo: sono le prime sensazioni che suscita il nuovo album degli Holy Monitor. Un disco vorticoso ed avvolgente dentro cui ogni singolo elemento contribuisce alla buona riuscita dell’opera e che lascia l’ascoltatore a divertirsi con la molteplicità di colori evocata dalla musica.  Krautrock, psichedelia, sperimentazione: 37 minuti che passano troppo in fretta.

 

[Germania]

 

I Nap vengono dal nord della Germania e “Villa” è il loro album d’esordio. Una miscela di stone rock, metal, psichedelia e post rock quasi esclusivamente strumentale, se si eccettuano i rari episodi in cui le voci sono utilizzate esclusivamente come strumento addizionale. Trame oscure percorse talvolta da echi Sixties, in una pasta che risulta omogenea nonostante la varietà di influenze.

 

[Svezia]

 

L’album omonimo dei Lamagaia si compone di soli due, lunghissimi brani. Musica che si dilata fino ad allungarsi nello spazio, variazioni sullo stesso, ossessivo tema che danno vita a immaginari ora solidi, ora incerti, stimolando la fantasia degli ascoltatori nel momento stesso in cui si propaga quella dei musicisti.

 

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Consigli per gli ascolti #12

di Fabio Piccolino


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Musica nuova dal mondo. I tre consigli di questa settimana.

 

[Russia]

 

Fin troppo banale dire che il progetto 417.3 ha i numeri giusti per essere considerato di qualità; dietro la fredda scorza aritmetica, l’album “34” rivela un post rock armonioso e totalizzante, capace di disegnare atmosfere dinamiche. Musica dei numeri o numeri della musica? Qualunque sia la risposta, è incredibilmente affascinante.

 

[Francia]

 

Kaviar Special e il loro “#2“: un rock-garage che strizza l’occhio alle melodie e riesce ad essere talvolta ossessivo e psichedelico, talvolta pop, senza risultare mai banale. Una band che desta curiosità e per questo, immediata simpatia.

 

[Stati Uniti]

 

Apocalipstick” è il nuovo album del trio californiano Cherry Glazerr. Alternative rock ben costruito e ottimi riff al servizio di brani che sanno affondare il colpo tra malinconia e rabbia, e da cui emerge protagonista la voce carismatica della frontwoman Clementine Creevy. Un disco da accogliere tra i propri ascolti con grande ospitalità.

 

 

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Consigli per gli ascolti #11

di Fabio Piccolino


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Un po’ di decibel in più con i suggerimenti musicali di questa settimana.

 

[Svizzera]

 

Lo stoner rock degli Hey Satan, sporcato da influenze garage, blues, desert rock e psichedeliche, mette insieme un affascinante album d’esordio che, pur muovendosi su territori noti, lo fa con grande personalità.
Dieci brani che salgono gradualmente di tono, riempiendo le tracce di calore e di una forza autentica che non smette mai di propagarsi.

 

[Inghilterra]

 

Gli Slaves tornano con l’album “Take control” ed è un’ottima notizia. Attitudine punk senza mezzi termini, carica diretta e genuina, pochi ornamenti non necessari. Il duo infuocato di Kent ha ritmo, ironia e  determinazione: la medicina giusta per i momenti cupi.

 

 

[Cina]

 

Scariche elettriche e determinazione: il rock alternative degli Streets Kill Strange Animals si muove in territori noise e post-punk e l’album  “McD Kids” è ricco di spunti interessanti. Frutti maturi di una scena musicale, quella cinese, in piena espansione.

 

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Consigli per gli ascolti #10

di Fabio Piccolino


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Per il decimo numero di Consigli per gli ascolti, un piccolo viaggio psichedelico.

 

[Germania]

 

Sir Robin & The Longbowmen: un incontro di passato e presente attraverso un sound ipnotico ed accogliente, onde psichedeliche con note surf, pop-rock-garage viaggiante, arrangiamenti azzeccati, composizioni mature. La faccia del castoro in copertina indica le sensazioni giuste: stupore, soddisfazione, assuefazione.

 

[Kuwait]

 

Le atmosfere sono quelle giuste: spazi dilatati, fantasie oniriche, sensazione di benessere sparso. E’ la psichedelia sognante dei Galaxy Juice da Kuwait City. Lasciarsi trasportare da “Timenesia” è un buon proposito da accogliere quando si ha la necessità di prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana.

 

[Canada]

 

Infine, ecco i Fleece, quartetto di Montreal dedito alle sperimentazioni e ad uno psych-rock ricco di influenze.  “Voyager” è il titolo giusto per racchiudere queste dieci composizioni: canzoni che ti portano con sé in territori impervi ma assolutamente confortevoli.

 

 

Consigli per gli ascolti #9

di Fabio Piccolino


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Buona musica dal mondo: istruzioni per l’uso.

 

[Italia]

 

L’esordio dei Gomma è probabilmente una delle cose più interessanti uscite in Italia negli ultimi tempi. “Toska” contiene nove brani che, a partire dall’affascinante ed ipnotico singolo “Elefanti”, conquistano per le loro strutture senza orpelli, i riff originali e coinvolgenti, l’attitudine punk, i testi amari e spesso declamati da cui emerge una sottile disperazione generazionale.

 

[Cina]

 

Eat or Die”: l’album dei Future Orients ha un bello slancio, il tiro giusto e molte idee ben sviluppate. La band cinese stimola all’ascolto ma anche al movimento: un disco pieno di spunti e molto eterogeneo. New wave, post rock, pop-rock e shoegaze sono solo alcune delle etichette che possiamo utilizzare per descrivere la loro musica. Non resta che ascoltare.

 

[Paraguay]

 

Pet City” degli Eeeks è uno disco pop-psichedelico che consente di fare salti nel passato, in particolare negli anni 70, e di tornare istantaneamente indietro con un sound fresco e genuino. Echi surf e buone vibrazioni per un lavoro ben costruito che non annoia mai.

 

Il rapper sordo che combatte i pregiudizi

di Fabio Piccolino


brazzoSono sordo mica scemo” è il titolo provocatorio del brano di Brazzo, nome d’arte scelto da Francesco Brizio, rapper sordo dalla nascita. Grazie alla forza di volontà e l’aiuto di una logopedista, il ragazzo ha imparato a utilizzare al meglio la voce ed è riuscito a comporre e registrare una canzone nata con l’obiettivo di rivelare i disagi sociali e l’integrazione con il mondo degli udenti. Ma anche quello di far conoscere la lingua dei segni, che in Italia non è ancora riconosciuta dalla legge. Del resto “Beethoven, da sordo, ha scritto la nona sinfonia”; allora perché non provarci?

 

Il pezzo è reinterpretato nella lingua dei segni per arrivare ad un pubblico universale, compreso quello dei non udenti, grazie al videoclip che ha già molte visualizzazioni su youtube: i sordi non percepiscono la musica dal suono, ma dal movimento delle mani e delle espressioni.
Oltre a rivelare un forte desiderio espressivo, il progetto di Brazzo vuole essere un ponte con il mondo della disabilità, verso una maggiore integrazione delle persone sorde, la lotta ai pregiudizi e il rispetto dei diritti.

 

 

Consigli per gli ascolti #8

di Fabio Piccolino


lp3Breve guida agli ascolti della settimana, in giro per il mondo.

 

[Giappone]

 

Le nuove composizioni di Uyama Hiroto sono un tesoro prezioso che si svela lentamente lungo i cinquanta minuti che compongono questo “Freeform jazz”. La formula di un jazz atipico, misto a musica ambient, elettronica e downtempo ha il pregio di risultare elegante ma sempre originale, e di possedere un grande carattere.

 

[Australia]

 

The Inland Sea” degli australiani Ahkmed è un disco dal quale emerge un forte desiderio espressivo che si tramuta in brani ricchi di pathos ed energia. Il loro ambito è quello del post rock psichedelico, e le lunghe sessioni strumentali accentuano una vena stoner e una propensione alla melodia e in qualche modo, alla malinconia.

 

[Svezia]

 

Una iniezione diretta di adrenalina: gli svedesi Kung Funghi non vanno troppo per il sottile e il loro nuovo ep omonimo incendia l’animo di chi ascolta. Rock-fuzz-stoner con ottime trovate ritmiche, riff azzeccati, e voce potente che non scende mai di tono, e che anzi dona al sound complessivo un bell’impatto in termini di aggressività.