Archivi categoria: Diritti

#savekidslives


È il nome della campagna per la settimana mondiale della sicurezza stradale promossa dall’Onu. L’iniziativa quest’anno è dedicata alla tutela dei giovani e dei bambini. In Italia, solo nel 2014, sono state 76 le vittime tra i 14 e i 17 anni.

Costruire diritti dentro le città


È il titolo del seminario in programma oggi a Bari e promosso dal Gruppo Abele. Un’occasione per confrontarsi sulle ricette anticrisi e creare condizioni di dignità. Ai nostri microfoni Franco Floris, tra gli organizzatori.

Accoglienza, quella sconosciuta


Nel fine settimana altri dieci morti nel Canale di Sicilia. Sull’emergenza sbarchi l’Europa non ha dato risposte adeguate. È unanime il coro dell’associazionismo contro la politica del vecchio continente. Donatella Parisi del Centro Astalli. (sonoro)

Buone pratiche


Buone pratiche. È appena nata l’Associazione Relive, Relazioni Libere dalle Violenze, il primo coordinamento italiano che unisce tutti i centri antiviolenza che si occupano degli uomini maltrattanti. Tra i valori su cui si basa c’è l’idea che bisogna sempre dare un’altra possibilità per cambiare.

#iodigiunoperché


#iodigiunoperché. È l’hastag lanciato in rete per uno sciopero della fame a staffetta per chiedere il ripristino dell’Operazione Mare Nostrum. Si andrà avanti fino al 20 maggio. “Vogliamo delle risposte – dicono gli organizzatori dell’iniziativa – perché Triton non è la soluzione al dramma di migliaia di persone in cerca di una vita migliore”.

Mai abbassare la guardia


Si celebra oggi la giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Un appuntamento per ricordare le tante persone che hanno perso la vita a causa della fibra killer e per attirare l’attenzione sull’attuale situazione in tema di interventi e bonifiche, necessari per fermare questa drammatica emergenza. Ogni anno, ricorda Legambiente, in Italia muoiono oltre 4mila persone.

Maglia nera


Nonostante fiumi di finanziamenti ricevuti da bandi europei e mai spesi, la Calabria resta la Regione con meno asili nido in tutta l’Unione Europea. Appena il 2% dei bambini frequenta queste strutture. Ai nostri microfoni Francesco Mollace dell’Associazione Civitas Solis di Locri.

Buone pratiche


Quattro ragazzi su dieci vittime di bullismo. Per far fronte a questo fenomeno, la Regione Lazio ha istituito una Consulta regionale e aperto sportelli d’ascolto, lezioni su come vivere e usare internet, sia per i giovani, che insegnanti e famiglie.

Prove di cambiamento


Alla Camera arriva la proposta di legge delega per il riordino della Protezione civile. Il servizio di Clara Capponi. (sonoro)

Le bombe intelligenti non esistono


migranti_A.M.

Il Forum Nazionale del Terzo Settore rifiuta la proposta italiana di intervenire militarmente in Libia con azioni mirate (bombardamenti) per la distruzione dell’imbarcazioni degli scafisti.

“Droni, attacchi, bombardamenti mirati: le possibili soluzioni ipotizzate per ‘risolvere’ il problema delle migrazioni e della tratta sono inconcepibili e portano con sé rischi enormi. A cominciare dal fatto che ci troveremmo davanti ad un intervento anticostituzionale perché bombardare è di per sé un atto di guerra, e il nostro Paese ripudia la  guerra. Inoltre, la proposta di andare a bombardare i barconi degli scafisti, quando sono fermi nei porti africani, significherebbe affrontare il grande pericolo di andare a colpire anche quelle barche, mezzi, persone se non addirittura territori adiacenti che non devono essere bombardati. Dopo tutto quello che è accaduto in questi giorni, dopo aver visto migliaia di vite cadere sotto ai nostri occhi, nelle acque del mediterraneo, sappiamo bene che la soluzione a questa emergenza non è affatto semplice, ma come abbiamo già detto, la priorità sta nell’individuare adeguate  politiche di accoglienza. E’ un segnale positivo che l’Europa, finalmente, rompa gli indugi e scenda in campo con l’apertura di canali umanitari. Crediamo però che la proposta avanzata dal nostro Paese non solo non sia la soluzione acciocché lo scempio degli scorsi giorni non si ripeta di nuovo, ma soprattutto che generi un escalation della guerra in Libia.”