Archivi categoria: Diritti

Napoli, aggredita 17enne: “violenza sessista”


 

aggressione casa pound

La foto della ragazza postata su facebook: la pressione del coltello ha lacerato il suo collo

Presa e sbattuta con violenza contro un muro. Poi con un coltello le ha lacerato il collo e attuato molestie sessuali.  Poco distanti altri tre uomini osservavano la scena e controllavano che nessuno si avvicinasse: solo le sue grida hanno permesso di far dileguare gli aggressori. Il brutto episodio è accaduto ieri sera a Napoli, nel quartiere Vomero, ai danni di una studentessa 17enne. È la cronaca di un’ennesima violenza a una settimana dalla Giornata mondiale mentre  il rapporto Rosa Shocking afferma che 1 maschio su 4 under 30 pensa che la violenza su una donna sia dovuta al “troppo amore”.

 

Nell’episodio di Napoli, però, un’ulteriore fattore. La ragazza ha riconosciuto nel suo aggressore un esponente dell’organizzazione neofascista Casa Pound. Inoltre la studentessa è attiva in un Collettivo studentesco che ha diramato una nota in cui non solo si condanna l’accaduto ma si spiegano le preoccupazioni di una escalation di violenza politica:

 

“Un’aggressione sessista, volta a traumatizzate una giovane donna. Un’aggressione riconducibile a Casa Pound, che nelle settimane passate aveva promesso – addirittura con minacce sui social network – “vendetta” contro i ragazzi dei collettivi che nel corso di un’iniziativa di pulizia della zona antistante alla succursale del Pansini, avevano “osato” stracciare degli striscioni inneggianti all’odio e al razzismo”. I giovani hanno postato sulla loro pagina facebook le minacce di alcuni esponenti dell’organizzazione di estrema destra pubblicate alcune settimane fa. A Napoli, purtroppo, questo è l’ultimo di tanti episodi violenti che vedono protagonisti i coltelli maneggiati dai militanti neofascisti.

 

Stamattina i compagni di scuola, gli insegnanti la famiglia e la stessa ragazza saranno nella piazza adiacente al luogo dell’aggressione per denunciare quanto accaduto.

Il nuovo disordine mondiale


Presentato oggi a Roma il rapporto sui diritti globali 2015. Lo studio, realizzato dalla casa editrice Ediesse e giunto alla sua tredicesima edizione, racconta di un mondo sempre più instabile tra nuove povertà e crisi umanitarie.

Ancora sacrifici


Secondo il XVIII rapporto del Tribunale dei diritti del malato di Cittadinanzattiva emerge con grande evidenza che le difficoltà economiche e i costi crescenti dei servizi sanitari spingono le persone a rinunciare alle cure e a sacrificare la propria salute. “I cittadini – sostiene l’associazione – hanno bisogno di un sistema sanitario nazionale più forte e più giusto”.

“Non usate i soldi dei disabili”


La Fish lancia l’allarme e chiede al governo di precisare che i fondi stanziati per il contrasto alla povertà assoluta non saranno presi da pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Per il presidente Falabella “una misura serve, ma il sistema di welfare va ripensato in modo equo”.

Giusy, la psicologa “femen” che si spoglia per i diritti delle donne


GIUSY CRISTIANOIrriverente e provocatoria. E soprattutto nuda. Giusy Cristiano (a sinistra nella foto del suo cortometraggio “Ancor prima di nascere”) ha fatto irruzione sul web nella scorsa campagna elettorale per le regionali con foto esplicite unite a parole al vetriolo contro i politici. Napoletana, aspirante psicologa e pronta a diventare un’icona web. La “femen” nostrana racconta il motivo di questa sua scelta.

 

Perché la scelta di mostrare il corpo in stile femen?

 

Avendolo usato in più ambiti,dai messaggi sociali al calcio, si potrà ben capire che si tratta di una strategia di comunicazione per acquisire spazi di informazioni da semplice sconosciuta che vuole dire qualcosa di importante.

 

Non crede che l’utilizzo del corpo possa far pensare a fini e obiettivi personali?

 

Si certo. Devo dire che sono al quanto bersagliata per la mia esposizione, ma di certo non mi manca la costanza di far capire a chi interagisce con me che non c’è trippa per gatti.

 

In questo percorso ha scelto lo sport più popolare, il calcio: ci sono ambizioni anche per la tv in questi “progetti sociali”?

 

Il calcio rappresenta un grande spaccato sociale e il tifo ne è il suo polmone anche se vede ai margini di esso la Donna .Un mio obiettivo sarà quello di costituire un gruppo di tifose doc italiane per portare sempre più del “rosa” nel tifo organizzato . La TV mi è stata proposta, e anche tanta per tutti i miei processi ,ma credo che sarà una cosa che farò a tempo dovuto .

 

Qual è il suo progetto per i diritti delle donne?

 

Innanzitutto sono veramente lieta di rispondere a questa domanda, in quanto tutto ciò che si vede di Giusy Cristiano paradossalmente ha un fine ultimo e cioè portare avanti la costituzione di una fondazione, volta alla tutela e appoggio morale alle donne. Donne ferite, umiliate, danneggiate nel corpo e nell’anima, mortificate, offese, sminuite. La fondazione è un processo che ho ideato e pensato dopo il successo riscontrato con il mio short video “Ancor prima di nascere”. Da quel momento nacque in me l’esigenza di costruire qualcosa di concreto e incisivo. “DONNAXDONNA” sarà un entità nazionale fatta di lavoro quotidiano e di progetti apolitici realizzati e non messi solo su carta.

Prove di parità


Un emendamento alla Legge di stabilità sull’allungamento del congedo parentale. Il servizio di Clara Capponi. “Quindici giorni di paternità obbligatoria. Un congedo che i padri dovranno prendere contemporaneamente alla madre nel primo mese di vita del figlio/figlia. L’emendamento appena presentati per la legge di Stabilità ha un duplice obiettivo di favorire la cultura della condivisione dei compiti di cura tra uomini e donne; 2) mettere uomini e donne sullo stesso piano di fronte alle aziende. «Valorizzare la paternità significa dire che il valore della maternità riguarda tutti — ha spiegato Valeri a Fedeli vicepresidente del senato —. Se non diventa un valore la genitorialità condivisa non si può affrontare il problema del gap salariale fra uomini e donne». L’allungamento del congedo dei padri può contare anche sull’appoggio del ministro del Lavoro Giuliano Poletti mentre il presidente dell’Inps Tito Boeri sottolinea come «I datori di lavoro sapranno d’ora in poi che assumere un uomo comporta costi comparabili con quelli dell’assunzione di una lavoratrice».”

Buone pratiche


Apre oggi a Roma, il IX Forum annuale europeo pro bono, nato nel 2007 e organizzato dalla rete PILnet,a cui aderisce Csvnet. La prestazione di servizi legali a coloro che non possono permettersi un avvocato aiuta ad ampliare l’accesso alla giustizia e sostiene le missioni umanitarie delle ong.

“Una legge sul dopo di noi senza di noi”


È la denuncia della Federhand-Fish Campania sull’approvazione di una norma per l’assistenza alle persone con disabilità prive del sostegno familiare. La federazione contesta soprattutto l’assenza di un confronto con le associazioni.

Si può fare


Chiusa di Pesio, un piccolo Comune montano in provincia di Cuneo, ha coinvolto una ventina di profughi in attività di volontariato sul territorio grazie a una convenzione tra l’Ente Parco e la Prefettura. I migranti sono impegnati nelle attività di pulizia dei sentieri dell’area protetta e nella manutenzione delle aree attrezzate.

Donne, psichiatria e potere: il libro nel ricordo di Fabrizia Ramondino


donne psichiatria e potereDonne e salute mentale. Questo il tema dell’incontro che, nell’ambito del Festival del Cinema dei Diritti Umani, si terrà oggi, dalle 17,30, all’ex opg occupato “Je so pazzo” di via Imbriani a Napoli. A parlarne Assunta Signorelli, allieva e collaboratrice di Franco Basaglia, protagonista della rivoluzione triestina che portò al superamento dei manicomi, e animatrice, in oltre quarant’anni di lavoro nei servizi di salute mentale, di prassi e riflessioni volte alla tutela della persona sofferente e del suo diritto alla cura. Il suo libro “Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere”, presentato per la prima volta a Napoli, è un testo che raccoglie le riflessioni sul proprio agire quotidiano di una donna, medico e psichiatra, che ha messo alla prova, tanto nel manicomio di Trieste e nei servizi quanto nel grande cronicario calabrese “Papa Giovanni”, il suo saper fare. Un sapere pratico e politico, consapevole che la salute non è mai un dono dello psichiatra, ma una conquista della persona sofferente. Un sapere che, come diceva Michel Foucault, non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione.

 

Nelle sue riflessioni e nel suo lavoro di psichiatra, Assunta Signorelli, che è stata anche direttore dei Dipartimenti di salute mentale di Siena e Trieste e si dichiara “femminista non pentita”, ha sempre posto la centralità di un tema di solito celato, eluso, a volte finanche cancellato: la questione di genere, la peculiarità del femminile. Da questa centralità nasce, ad esempio, la straordinaria esperienza del Centro Donna – Salute Mentale di Trieste. Esperienza che segna anche una tra le tappe più intense di un incontro autentico e importante, quello tra Assunta Signorelli e Fabrizia Ramondino. La scrittrice napoletana scomparsa nel 2008, racconterà il Centro Donna triestino e le storie che lì ha conosciuto in un libro di grande forza e bellezza: “Passaggio a Trieste”. A ripercorrere i fili di questo legame mai scisso la seconda parte dell’odierno incontro napoletano:

“Napoli-Trieste andata e ritorno. Omaggio a Fabrizia Ramondino”.

A discutere con la Signorelli del tema “le donne nei meccanismi istituzionali della salute mentale”, ci saranno Renate Siebert, Teresa Capacchione, Sylva D’Amato, Dario Stefano Dell’Aquila, Giovanni Carbone, Il Giardino Liberato di Materdei. A seguire, per l’omaggio a Fabrizia  Ramondino, interverranno  Vera Maone, Eleonora Puntillo e Antonio Esposito.

Una giornata intensa, dunque, che, a fronte di un sempre più pervasivo “fascino discreto del manicomio”, ripropone la necessità di tornare a riflettere e discutere di salute mentale:

«L’abbattimento dei muri» scrive la Signorelli nel suo libro «è condizione necessaria ma non sufficiente  per il riconoscimento dei diritti delle persone escluse, è solo il primo passo, perché ciò che la pratica della deistituzionalizzazione svela è che il manicomio si fonda su un insieme di apparati scientifici, legislativi, amministrativi,  di codici di riferimento culturale e di rapporti di potere strutturati intorno  alla “malattia”. Codici ed apparati che informano la normalità sociale nel suo complesso, che continuano a riproporsi come scientifici e neutrali e che continuano ad essere l’obiettivo principale di un lavoro, la deistituzionalizzazione, che non si esaurisce mai»