Il 3 marzo 1985, alla fine di un congresso che riunì a Bologna gran parte dei circoli omosessuali italiani, fu fondata l’associazione nazionale Arcigay. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. Trenta candeline per l’associazione che tutela i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali italiani. Trent’anni di storia e di rivendicazioni culturali e sociali che hanno segnato un traguardo importante e il passaggio da una condizione di invisibilità ad una piena assunzione del ruolo sociale e all’affermazione delle istanze delle persone LGBT nella società italiana. In termini di riconoscimento di diritti però il percorso è ancora molto lungo. “Arcigay è un capitolo importante della nostra storia nazionale. In trent’anni abbiamo contribuito a costruire un’Italia migliore. Il nostro Paese ha ora bisogno di nuove leggi che parlino di persone omosessuali e transessuali, dei diritti che è necessario riconoscere loro, del futuro che ciascuno di loro intende progettare.” Così il presidente dell’associazione, Flavio Romani.
Campagna Amica
Al via iniziativa promossa da Coldiretti che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia. Secondo gli ultimi dati: il 20,9% dei bambini sono in sovrappeso e il 9,8% risulta obesi. Cifre più allarmanti nelle regioni del Sud.
Sangue del tuo sangue
Un camper per donare in diversi luoghi di culto di Roma. Il progetto è promosso dall’associazione internazionale Religions for Peace. Ascoltiamo il segretario generale, Luigi De Salvia.
Tutti per uno
A Catania 70 migranti e richiedenti asilo dedicano alcuni giorni a settimana ad anziani soli e bambini. Il servizio di Clara Capponi. Dedicarsi alle situazioni più fragili dopo essere stati accolti in uno dei diversi centri d’accoglienza del catanese: con questo intento 70 immigrati e richiedenti asilo si dedicano alcuni giorni a settimana ad anziani soli di due istituti, bambini e senza dimora. L’iniziativa è portata avanti dalla comunità Sant’Egidio di Catania che conta anche sul servizio svolto da altri 200 volontari italiani, in gran parte giovani, impegnati nell’accoglienza di quella che era l’operazione Mare Nostrum. Da Mare Nostrum a Triton la comunità di S. Egidio ha cercato di rispondere ai bisogni di circa 3 mila persone Un impegno continuato accompagnando e seguendo i migranti che si trovavano nei centri di accoglienza per reperire beni di prima e seconda necessità. Questa esperienza ci dimostra che alimentare il circuito virtuoso del volontariato di italiani e stranieri è molto importante per tutta la società.
Spariti nel nulla
Al 31 gennaio 2015 sono già 1714 i minori scomparsi emigrati nel nostro paese; cifre drammatiche che tracciano uno scenario di sfruttamento e violenze che non riusciamo a controllare. La denuncia è dell’istituto penale per i minorenni di Palermo, insieme all’istituto Don Calabria con la collaborazione di Ciss.
Buone pratiche
Un assistente sessuale per le persone con disabilità. La Regione Toscana introduce la nuova figura nei casi dove non ci sia autonomia fisica o psichica. Il documento impegna la giunta, oltre a promuovere la normativa presentata a livello nazionale, ad intraprendere percorsi volti alla formazione di questi operatori, e a valorizzarne il ruolo culturale e sociale.
Frontex comune
L’Unione europea prolunga Triton per tutto il 2015. Inascoltato l’appello di associazioni, comitati e ong per ripristinare l’Operazione Mare Nostrum. Bruxelles tira dritto e concede all’Italia un finanziamento di 13,7 milioni di euro per la gestione dell’arrivo dei rifugiati.
Senza pace
Negli ultimi cinque giorni a Lampedusa sono arrivati oltre 250 minori. Lo riporta Save the children che denuncia una situazione particolarmente difficile nel centro di accoglienza, dove altri 700 ragazzini aspettano da mesi il collocamento in comunità.
Giù le mani dalla sentenza
Il governo vorrebbe impugnare la decisione del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dai familiari delle persone con disabilità contro il nuovo Isee. Il commento di Simona Bellini, portavoce del coordinamento malati gravi e gravissimi.
Terno a lotto
Nascere al sud Italia è più pericoloso che venire al mondo al nord. Secondo i dati della Società italiana di Pediatria, la mortalità infantile è del 30% più alta nelle regioni meridionali rispetto a quelle settentrionali. A fare la differenza le strutture, il personale medico e i fondi utilizzati.