Al servizio civile mancano 44 milioni di euro e in affanno sono anche le tante ong che operano nel mondo portando diritti e servizi umanitari. Una proposta per trovare i soldi arriva da Focsiv e dal suo direttore Sergio Marelli.
Carceri fantasma
Istituti nuovi ma non funzionanti. Strutture che non hanno mai ospitato un solo detenuto. In Italia ce ne sono circa 40. Ascoltiamo Alessio Scandurra dell’associazione Antigone: “In questo momento teniamo degli istituti chiusi perché non abbiamo gli strumenti per metterli in funzione e al tempo stesso ne costruiamo altri. È una situazione di evidente incogruenza. Onestamente si capisce poco di quale sia l’intento vero. Probabilmente la situazione in cui ci troviamo è quella di un paese che manca totalmente da molti anni di una politica penitenziaria”.
Crescere al Sud
Save the Children rilancia il ruolo delle organizzazioni di tutela dei diritti dei minori nel Mezzogiorno. Dove si registra una forte carenza del tempo pieno nelle scuole e la mancanza di servizi. Il divario Nord/Sud è poi ancora maggiore confrontando l’offerta di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia. La media di accesso ai servizi è del 13,6% a livello nazionale, mentre in Campania è appena del 2,7%
Diversi da chi?
Ieri si è festeggiata la giornata internazionale dei migranti. In Italia però c’è poco da stare allegri. Ascoltiamo Grazia Naletto, presidente di Lunaria “riteniamo che nel nostro paese vi sia un problema di legittimazione progressiva, di normalizzazione delle discriminazioni e del razzismo che è stata portata avanti purtroppo anche a livello istituzionale nell’aver sottovalutato quanto politiche che non tutelino efficacemente i diritti dei migranti e delle minoranze, poi rischino di legittimare anche i comportamenti sociali sempre più intolleranti”.
“Welfare senza tagli al sociale”
Ieri, durante la presentazione del Rapporto su deleghe assistenziali e politiche sociali del Forum del Terzo Settore, il sottosegretario al Ministero del Lavoro Cecilia Guerra ha strappato questa promessa. Sentiamo un passaggio del suo intervento “assolutamente impensabile ritenere che ci sia spazio per una riduzione del finanziamento complessivo del settore delle politiche sociali. Questo mi sembra un punto che debba essere assolutamente chiarito. Sappiamo in quale situazione versa il campo delle politiche sociali nel nostro paese e pensare di ricavare soldi per altri settori, dal finanziamento della politica sociale è impensabile”.
Un altro welfare è possibile
E lo presenta oggi, nella sala Refettorio della Camera, il Forum del Terzo Settore. Ascoltiamo il portavoce nazionale Andrea Olivero. “Il Forum presenta il rapporto sulla situazione dell’assistenza in merito alla delega assistenziale che è stata data al Governo nei mesi passati, indicando l’impossibilità di proseguire sulla strada intrapresa e facendo cogliere che, con dati precisi e dettagliati, l’assistenza va sì riorganizzzata, ma nell’ottica di riandare a rinforzarla e a darle lo spazio che merita all’interno del welfare italiano”.
Quale welfare?
È l’interrogativo a cui domani, nella sala Refettorio della Camera, si cercherà di dare una risposta durante la presentazione del Rapporto su deleghe assistenziali e politiche sociali. Interverrà Andrea Olivero, portavoce Forum Terzo Settore e Cecilia Guerra, sottosegretario al Ministero del Lavoro. Ma ascoltiamo qualche anticipazione da Cristiano Gori, anche lui presente all’incontro e docente di Politica Sociale all’Università Cattolica di Milano. “Il rapporto presentato domani pone in evidenza alcune sfide sulle quali il nuovo esecutivo è chiamato a confrontarsi. Una prima sfida è se si vuole costruire una effettiva strategia contro la povertà assoluta, c’è il 25% della popolazione che è in maggiore difficoltà. Un secondo tema è la non autosufficienza. La delega pone una serie di interrogatvi riguardo al fatto se gli interventi per gli anziani non autosufficienti e persone con disabilità debbano essere un diritto per tutti quelli che sono in questa condizione. Il terzo tema che verrà posto all’ordine del giorno riguarda la crisi dei servizi”.
In piazza per l’equità
Oggi le persone disabili manifestano a Roma. I motivi della protesta ce li spiega Antonio Nocchetti, presidente della onlus Tutti a scuola “la manovra del Governo Monti parla di rigore, sviluppo ed equità. Ci sembra che il termine equità sia utilizzato in modo improprio. Di quale equità di parla quando il fondo per i non autosufficienti è ridotto a zero? Di quale equità si parla quando il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali è ridotto al lumicino? Di quale equità di parla quando la scuola per i disabili si è ridotta ad un contenzioso con i magistrati di tutta Italia? E ancora: di quale equità si parla quando i livelli essenziali di assistenza sono un acronimo sconosciuto agli italiani e non un motivo per il quale i parlamentari dovrebbero, sì questa volta, azzuffarsi in parlamento?”.
Non solo a parole
Nei giorni dell’anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu, ci si interroga su quali siano le priorità per arginare le ondate di discriminazione e di violenza che affliggono il pianeta. Ascoltiamo Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty International “un mare di cose da fare e credo che la frontiera prossima sia accanto a sorvegliare cosa accade nei paesi del medio oriente e del nord africa per amnesty international sia proprio di vigiliare perché qui da noi in Italia e in Europa non ci sia più discriminazione. Se c’è discriminazione è penalizzato l’accesso a tutti gli altri diritti”
“Una vergogna”
A dirlo è il neoministro della cooperazione e integrazione Andrea Riccardi riferendosi alla situazione dei rom nel nostro paese. “Conosco e ho visitato non pochi campi rom – ha detto – Dobbiamo agire per il superamento di quelle strutture perché i rom possano inserirsi tra gli italiani come italiani”.