A Casal di Principe il vino che nasce dalla “Vitematta” dei terreni confiscati ai clan


 

Queste sono le voci degli operai dell’ex Ilva di Genova: ieri è salita la tensione e la protesta perché i lavoratori sono stanchi di stare in cassa integrazione. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 3 ottobre 2023, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di beni confiscati. L’Asprinio di Casal di Principe continua a collezionare premi su premi. È un vino molto speciale. L’Asprinio di Vitematta, come tutta la produzione Vitematta, viene prodotto da un’uva che nasce su diversi terreni dell’Ago Aversano, di cui due confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Casal di Principe. Terreni affidati nel 2009 alla Cooperativa Eureka, creatrice di Vitematta, cooperativa sociale mista A/B aderente al consorzio di cooperative sociali N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata.

Su questi terreni Eureka ha dato vita al Centro di agricoltura sociale “Antonio di Bona”, agricoltore di Casal di Principe, vittima innocente di camorra. Cogliendo la sfida del riutilizzo sociale e produttivo dei beni confiscati alle mafie, la cooperativa include nel suo team persone svantaggiate nell’ambito della salute mentale, con il fine di contribuire al loro percorso di emancipazione. Da qui il marchio Vitematta. Vincenzo Letizia, Responsabile di Vitematta.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale