Ancora razzismo nel calcio: servono prevenzione e sanzioni per liberare gli stadi


 

Questa è la voce di Mike Maignan, il portiere del Milan, che sabato scorso a Udine ha deciso di fermarsi dopo i cori razzisti contro di lui: nel nostro Paese gli stadi continuano ad essere diffusi i gesti di discriminazione. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 23 gennaio 2024, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di sport e razzismo, in particolare il calcio. Da sabato sera stanno facendo il giro del mondo le immagini del portiere del Milan Mike Maignan che abbandona la porta dopo cori e gesti razzisti. Il nostro Paese continua ad essere all’anno zero nonostante in tutte le squadre ci siano calciatori neri o di diversi colori e etnie. Eppure gli spalti sono affollati da gruppi che spesso sono legati anche a formazione neofasciste e neonaziste. Non solo gli stranieri anche napoletani e meridionali sono colpiti da questi cori negli stadi del Nord e uno di questi fu cantato addirittura dall’attuale ministro del governo Meloni e leader della Lega Matteo Salvini.

Da dove partire? Sanzioni e prevenzione secondo Daniela Conti, responsabile nazionale Politiche intercultura della Uisp e ha coordinato l’Osservatorio contro il razzismo nello sport composto insieme a Unar e Lunaria. Ascoltiamo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale