Media e informazione: gli italiani non vogliono spettacolarizzazione ma giornalismo d’inchiesta


 

Questa è la voce di un manifestante che ieri a Milano davanti alla prefettura dice no al nuovo invio di armi per l’Ucraina e alla Nato. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 24 gennaio 2024, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.

Oggi parliamo di informazione. La vicenda di Giovanna Pedretti ha aperto non poche polemiche sui media e su chi fa informazione, soprattutto in tv e sui social. Nel mirino sono finite alcune modalità aggressive che mettono in pasto agli hater persone che non fanno parte di assetti di potere.

Secondo Swg il rapporto tra Italiani ed informazione non è semplice: se è evidente l’esigenza di una informazione libera di indagare e contribuire a fare luce sui fatti, emerge anche con forza una certa diffidenza e uno specifico fastidio verso forme di spettacolarizzazione delle cronache che manipolano la verità dei fatti e hanno come obiettivo unico la ricerca di visibilità. Per questo gli italiani premiano e considerano decisamente più utile ed attendibile il giornalismo di inchiesta professionale. Ascoltiamo il ricercatore di Swg Riccardo Benetti.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale